Il blues del diavolo

Molti pensano che la musica più dark e oscura sia il metal. Non è così. La colonna sonora preferita del diavolo è sicuramente una melodia molto più antica, che affonda le sue radici nella terra e nel lavoro dei campi. Mi riferisco al blues.

Con questo post voglio inaugurare la categoria musica del mio blog raccontandovi la leggenda e la morte di un artista talvolta dimenticato: Robert Johnson.

You may bury my body, ooh
down by the highway side
So my old evil spirit
can catch a Greyhound bus and ride

(Me and the devil blues, Robert Johnson)

A soli 27 anni, il 16 agosto del 1938 muore in circostanze misteriose il più famoso tra i bluesman del Delta: Robert Johnson. Di questo guitar hero d’altri tempi ci restano 29 blues, alcune foto e 3 lapidi, veri e propri santuari per chitarristi e amanti della musica.

Ripercorrendo i suoi ultimi giorni di vita scopriamo un personaggio affascinante, che si divideva tra concerti, alcool e donne come una moderna rock star. Proprio questo gli fu fatale. Il 13 agosto del 1938, al Three Forks, locale a sud di Greenwood (MS) e luogo del suo ultimo spettacolo, c’era infatti anche il suo assassino: forse un marito tradito, forse lo stesso barman.

Nonostante le dichiarazioni dei presenti, è difficile far luce su questa vicenda e capire se si trattò effettivamente di omicidio. Quello che sappiamo è che Johnson si sentì male dopo aver bevuto da una bottiglia aperta, probabilmente avvelenata.

I dubbi, però, non finiscono qui. Sul certificato di morte non appare alcuna causa vera e propria. Alcuni sostengono addirittura che sia morto di sifilide, male molto diffuso all’epoca. Altri ricollegano invece al diavolo e alla magia nera questa sua uscita di scena così misteriosa, in linea con la leggenda dell’incrocio, che lo aveva visto protagonista. Si, perché si diceva che proprio ad un incrocio Robert avesse venduto l’anima al diavolo in cambio del talento musicale e che in un solo anno fosse diventato un vero e proprio genio della chitarra. Dal canto suo Johnson non fece nulla per negare questa storia, anzi la utilizzò a suo favore. Ne sono testimoni il brano Cross Road Blues e tanti altri pezzi, come Me and the Devil, reinterpretati a metà degli anni ’60 da band quali i Cream, i Rolling Stones e i Led Zeppelin.

Vi lascio a Cross Road. Fatevi rapire dalla magia del blues.

http://www.youtube.com/watch?v=9fyH4tYc0jc&feature=related (take 1)

http://www.youtube.com/watch?v=jehrn8HufLo&feature=related (take 2)

Come cd vi consiglio Robert Johnson The complete recordings.

Un libro interessante a riguardo è Il blues. La musica del diavolo di Oakley Giles, edizioni Shake.

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