Sei tu che mi fai rabbia e nemmeno ti basta merda che dirti merda è un santo complimento alla faccia dell’olocausto. Hai idea di quanta voglia ho di bestemmiare per colpa tua? Timorato di Dio sono. E di bestemmie ora ne direi un rosario. Specialismi veneti evoluti che cazzo ne vuoi sapere? Tu che cazzo ne sai di come vanno le cose? Ormai mi basta che fiati, che sposti un bicchiere. Ormai basta che occupi spazio per darmi fastidio. Tu non sei protetta dalla legge. Tu non sei protetta da un cazzo. Te la senti la paura nella figa? Te la sei poi rasata come ti ho detto? Testa di figa. Quel fumetto. Cosa volevi? Resuscitare il mio interesse per il tuo acume? Il mio interesse è sprofondato in Cina dove lo hanno cotto e mangiato con i serpenti. Fammi vedere la fica. Tira su. Che cazzo ci fai con le mutande addosso? Ma allora lo vuoi davvero che io faccia un colpo apoplettico per la rabbia e finisca all’inferno nel mio rosario di bestemmie merda che sei merda che sei merda che sei merda! Morto mi vuoi. Lo vedi in che stato sei? Non ti fai senso da sola? Lo vedi come ti sei ridotta? Vacca indiana. Culo ossuto. Ci infilerei il dito per piegarlo a uncino e strappartelo fuori tutto. Cazzo piangi? Fai schifo. Pulisciti quel naso da puttana. Lo hai preso il miele? Che hanno i lacci? Stretti troia? Passettini fai i tuoi passettini e vallo a prendere. Ti tagliano le caviglie? Fai i passettini che mi piace come lo muovi e come ti dondolano le tette. E fammela sentire chiara la voce quando piangi. Merda. Voglio il sonoro. Se non mi dai il sonoro ti schiaccio la testa nella porta del frigo. Così poi il cervello che ti salta fuori dalla nocciolina me lo metto direttamente su un ripiano. Lo sai che sto per rompere tutto. Tutto a pezzi e schegge da infilarti sottopelle. E a manciate nella figa. Mazzetti schiacciati e piantati dentro col martello di gomma grosso che poi te lo schianto nel culo. Ecco. Brava. Porta qua il miele e versami tutto il vasetto sul cazzo. Sull’inguine sui peli sul cazzo e sui coglioni. Bene. Fallo colare bene. Coprimelo tutto ecco. Adesso dammi il vasetto. Guarda che fine fa il vasetto. Cazzo salti? Ti ci vedi? Lo hai mai visto un vasetto contro il muro? Poi voglio vedere un po’ di rosso. Strisce rosse per terra come bava di lumaca. Dai tuoi piedi. Tagliati. Poi ci cammini sopra sai? Come? Non muovere la testa come una vacca dillo di sì. Brava, ecco, così. E ora basta. Leccalo. Piano piano e se me lo fai venire duro ti strappo la mascella a calci e te la pianto in gola come ho fatto con la bambina. Guardala là la bambolina con la testa rotta. Mi dovrò decidere a buttarla. Altro ritrovamento, altre indagini, altro terrore. Mi piaccio sai? Guarda i miei stivali. Ti piaccio con solo quelli addosso? Belli neri vero? Hanno la punta di ferro come quelli da lavoro. Ti piacciono? Quanti calci credi che mi serviranno per staccarti la mascella. Lecca piano. Pompinara. Lecca piano. Poi ti apro a metà. Continua. Sai che ho sonno? Ecco brava se piangi forte mi rilasso proprio. Continua così e vediamo se anche oggi arrivi a sera.
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