Un tram che si chiama San Carlo

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Un tram in piazza Castello. Alle spalle dell’EXPO Gate, quelle piramidi bianche spuntate qualche mese fa per celebrare l’esposizione universale. Fondo bianco, l’inequivocabile logo “San Carlo” e una data, 1936. Esattamente 79 anni fa. E, nell’anno del trentennale di Ritorno al futuro, San Carlo riavvolge il nastro del tempo fino di quasi ottant’anni. L’invito era chiaro: gradito abito anni trenta e tutte, giornaliste, blogger e influencer invitate all’evento, hanno preso in parola questo imperativo. Si sono visti cappelli con veletta, diademi piumati, bocchini con cui fumare sigarette, frange, scarpe a punta stondata e abiti da sera. Un trionfo di paillettes e tanti sorrisi. Così è cominciato il viaggio sulla macchina del tempo, un tram d’epoca allestito per l’occasione con un’orchestrina che suonava jazz e swing dell’epoca. Serviti cocktail contestualizzati al periodo. Scelgo uno spritz e mi lascio cullare dal passato mentre Milano sfila intorno. Il duomo e le sue guglie e il sapore delle patatine storiche San Carlo. Le prime. Quelle del 1936 quando Francesco Vitaloni apre in Via Lecco 18, a Milano, la “Rosticceria San Carlo” intitolata alla vicina chiesa di San Carlo al Lazzaretto. Il negozio si distingue ben presto per una specialità rivoluzionaria, le “patatine croccanti” che vengono distribuite quotidianamente alle panetterie e ai bar del circondario. La produzione in pochi anni passa da venti chili al giorno a quantità considerevoli e così il Sig. Vitaloni si trasferisce nel 1940 a Greco e l’azienda prende il nome “San Carlo … le patatine”. Lo stesso sapore di allora, mentre raggiungiamo, Piazza Castello, e torniamo alle nostre vite. Indossando gonne a vita alta, camicette a sbuffo e rossetti rossi. Con un furgoncino di cartone in mano che riporta ai fasti degli anni trenta e a quel di Piazza Castello che profumava di patatine e di quel lontano mondo perduto.

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