La retrospettiva è organizzata in ordine cronologico ed espone capolavori e opere inedite di Chagall dal 1908 – la data a cui risalgono i primi lavori – fino alle ultime, monumentali opere degli anni Ottanta: dagli esordi in Russia, al primo soggiorno francese e al ritorno in Russia, dove rimase fino al 1921; dal secondo esilio in Francia, alla fuga dal nazismo negli Stati Uniti, fino al ritorno definitivo in Costa Azzurra, in Francia.
I lavori mostrano lo stile unico di Chagall, caratterizzato dalla fusione delle tre culture a cui appartiene: era infatti nato in una famiglia ebraica di origine lituana a Vitebsk, nell’attuale Bielorussia che allora si trovava sotto l’Impero russo. Il suo nome era Moishe Shagal: lo cambiò in Marc (da Mark, il nome con cui era indicato nei documenti russi) Chagall (cioè il cognome paterno francesizzato), quando si trasferì a Parigi nel 1910, dopo aver studiato arte a San Pietroburgo. Come la sua vita, la sua arte è profondamente legata alla cultura ebraica, con i manoscritti ornati da cui trae ispirazione per gli elementi espressivi e privi di prospettiva; a quella russa, con le icone religiose e i lubki (le stampe popolari che raccontano storie e notizie sotto forma di vignette senza didascalie); a quella occidentale, dai grandi pittori della tradizione alle avanguardie europee che frequentava abitualmente a Parigi.
Oltre a essere riconosciuto come il più grande e rappresentativo artista ebreo del Novecento, Chagall è anche considerato un esponente fondamentale di alcuni tra i principali movimenti culturali europei: nei suoi lavori ha sintetizzato cubismo, simbolismo e fauvismo, fino a sconfinare nel surrealismo. È famoso soprattutto per i suoi quadri, dai molteplici colori, dall’atmosfera sognante e incantata, popolati da animali che volano, amanti abbracciati e violinisti, ma ha realizzato anche tappezzerie, ceramiche, vetrate per le cattedrali di Reims e Metz, illustrazioni di libri e pitture su larga scala, come il soffitto dell’Opéra di Parigi.
La retrospettiva a Palazzo Reale è accompagnata dalla mostra “Chagall e la Bibbia”, allestita al Museo Diocesano di Milano fino al primo febbraio 2015: raccoglie 60 opere e 22 gouaches preparatorie – recentemente ritrovate ed esposte per la prima volta – e dedicate a temi e storie della Bibbia, considerata da Chagall una fonte imprescindibile di arte e poesia. Dal 27 febbraio al 28 giugno 2015, la mostra di Palazzo Reale verrò ospitata dal Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, a Bruxelles.
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