Nati con la valigia

Brasile: e il canto d’amore delle balene

Pubblicato il 29- Aug - 2014

Tra luglio e novembre, la balena Megattera (Megaptera novaeangliae) o Jubarte lascia l’Antartide alla ricerca delle calde acque della costa meridionale di Bahia, in Brasile, per la stagione degli amori e per allattare i piccoli. Anche se le balene possono essere avvistate in vari punti delle coste brasiliane, da Rio Grande do Sul a Pará, l’80% di quesi mammifferi giganti possono essere individuati con più facilità tra Bahia Sud e del Nord Espírito Santo. L’area in cui si ritrovano questi formidabili animali che arrivano a pesare fino a 40 tonnellate, è meglio concosciuta come la Costa delle Balene e comprende i comuni di Prado, Alcobaça, Caravelas, Nova Viçosa e Mucuri e il Parco Nazionale Marino di Abrolhos.
Per vedere da vicino le balene Jubarte, dette anche balene cantanti perché, per conquistare la femmina, il maschio deve esibire qualità canore, si organizzano dei veri e proprio tour in barca che permettono ai visitatori di osservare questi splendidi esemplari senza invadere i loro spazi. Conosciuta anche come la balena gobba, chiamata dai biologi Megaptera novaeangliae, quando una Jubarte salta, rompendo la tranquillitá delle acque, é uno spettacolo impressionante, infatti elevando il suo corpo quasi completamente fuori dall’acqua, per alcuni secondi, sembra che voglia vincere la forza di gravitá e decollare. Durante il salto le sue lunghe pinne pettorali, che arrivano a circa 1/3 della sua lunghezza, potrebbero essere paragonate alle ali degli uccelli, da qui nasce il suo nome “Megaptera” che in greco significa “grandi ali”. Chi osserva una Jubarte mentre salta rimane tanto affascinato dalla bellezza dello spettacolo quanto sorpreso nel vedere tanta leggerezza, sapendo che quel corpo nell´aria, lungo circa 16 metri, puó pesare da 35 a 40 tonnellate.
Il litorale catarinense, tra Florianopolis e Laguna, lungo le coste di Garopaba e Imbituba, diventa invece il palcoscenico naturale di uno spettacolo tenero e indimenticabile: osservare la balena Franca Australe che allatta e cura i propri cuccioli prima di lasciarli liberi in mare aperto. Il tratto scelto da questi giganti marini per procreare e allattare la loro prole ha una peculiarità: la costa è interrotta da promontori che incorniciano e proteggono le insenature a forma di mezzaluna, questo permette che l’osservazione delle balene possa essere fatta da terra. Durante l’attesa i turisti possono approfittare di alcune delle più belle spiagge del paese tra cui Praia do Rosa.
Più pacata rispetto alla balena Jubarte, la balena Franca Australe quando non vuole nuotare usa la coda a mo’ di vela e si lascia spingere dal vento. Oltre alle emissioni sonore a varia frequenza e ai rumori prodotti con le pinne o la coda, tipiche sono le posizioni assunte in acqua come l’headstanding (la “verticale” eseguita con la coda fuori dall’acqua) e il breeching, salto con ricaduta su dorso o su un fianco. Il nome “franca” deriva dal fatto che i balenieri le ritenevano le balene «giuste» da cacciare, dal momento che galleggiano una volta uccise e spesso nuotano nei pressi della costa, rendendole individuabili perfino da riva.
La vecchia stazione baleniera su Praia do Porto, Imbituba, nello Stato di Santa Catarina, è stata riconvertita in un museo che documenta la storia delle balene franche in Brasile ed è a tutti gli effetti la Capitale Nazionale della Balena Franca. Ogni settembre, quando le madri con i piccoli sono più facilmente avvistabili (si avvicinano sino 100 metri dalla riva), in questa città si festeggia la Settimana delle Balene Franche.

Tweet Scrivi per collaborare!

Leave a Reply

Newsletter di Nati con la valigia