Il Monferrato Casalese è un territorio dove la giornata è segnata dal destino meteorologico incerto. Ha piovuto tutta la notte e la giornata si annuncia ancora piovosa, ma al gazebo Slow Food allestito all’interno delle mura dell’antico Castello Paleologo posto sulla piazza principale di Casale Monferrato i primi partecipanti al tour eno-gastronomico “Di Grignolino…in Grignolino” arrivano con una buona mezzora d’anticipo sulla data fissata per l’inizio. E così per l’intera mattinata, tra i primi calici, e degustazioni di Krumiri Rossi e caffè, dal punto iscrizione sono transitatI decine e decine di visitatori, molti lombardi, liguri, piemontesi, molti monferrini, e una nutrita rappresentanza tedesca e svizzera.

A fine giornata il commento generale dei produttori nella media verte su due punti: “E’ una manifestazione che tiene perché i turisti trovano nelle aziende un’accoglienza di alto livello, le aziende-cantine che partecipano al tour negli anni hanno dato prova di coerenza nello sforzo organizzativo e ciò paga perché chi partecipa è in anteprima consapevole di  assistere ad una giornata indimenticabile”. Seconda considerazione dei produttori: “Ci sono molti ritorni, che confermano una certa fedeltà all’evento, ma ogni anno una buona percentuale sono visitatori nuovi”, ciò sta ad indicare che la manifestazione dopo nove anni ha ancora capacità di essere novità da scoprire per molti amanti del vino.

Altra giusta considerazione è che i ritorni, anche non annuali, spiegano la stabilità dell’elevato numero di partecipanti ad ogni edizione e spiegano anche la stabilità negli anni dell’alto livello di vendite segnalato dalle aziende per molte delle quali l’occasione del Grignolino coincide con la possibilità di presentare ad un pubblico selezionato ed interessati i nuovi prodotti.

Per Augusto Lana, Fiduciario Slow Food del Monferrato casalese, il successo dell’evento 2013 sta nell’alto numero di aziende visitare da ogni iscritto: “E’ indice attraverso il quale misuriamo la curiosità dei partecipanti per il Grignolino  e la voglia di conoscere il territorio. Quest’anno ci sono state alte affluenze in tutte le aziende anche nelle più periferiche, a differenza dei primi anni nei quali le visite si concentravano nelle aziende e nelle località più note, La gente ha più voglia di conoscere il nuovo dopo aver avuto modo di apprezzare il noto, e in questo il numero di edizioni, che inizia ad essere elevato, aiuta tutte le aziende ad essere scoperte”.

Tra la gente del Grignolino c’è voglia di “staccare” dalle amarezze del momento, di dimenticare che c’è la crisi, di immergersi in una natura e in panorami straordinari; anzi il tempo burrascoso regala anche un fatto insolito, un tornado all’orizzonte, ben disegnato tra le nuvole, che fortunatamente risparmia l’area dell’evento”.

 

Nelle quattro aziende che hanno dato vita al progetto “Solidarietà tra territori” mettendo a disposizione confezioni di grignolino per aiutare aziende devastate dal terremoto dell’Emilia, i “grignolinisti” hanno conosciuto Daniele Bonfatti dell’Acetia del Cristo di San Prospero in provincia di Modena, e soprattutto hanno conosciuto i suoi elisir d’aceto balsamico frutto di decenni di invecchiamento, un lavoro antico dove il tempo non è un concetto di immediatezza. “In Monferrato abbiamo trovato veri amici – commenta Daniele mentre distribuisce gocce delle sue botti di affinamento che fanno scoprire l’autentico balsamico di Modena – fino ad un anno fa non sapevamo che il Grignolino esistesse, oggi per noi è un vino che ci ha fatto del bene,soprattutto perché ci ha fatto conoscere persone eccezionali”. A distanza di un anno la sua azienda non è ancora totalmente ripristinata ma tutta la famiglia ed i dipendenti stanno lavorando per tornare alla  normalità.

 

A notte in qualche azienda c’è ancora gente, cala il sipario su “di Grignolino… in Grignolino 2013”, e a qualcuno piacerebbe che fra un anno si fosse concretizzata l’idea che sta girando in questi mesi di avere un Consorzio di Tutela proprio. Si vedrà!

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