Nati con la valigia

La “sua” cucina garibaldina

Pubblicato il 2- Jun - 2011 Condividi su Facebook

Con il volume di oggi, inauguriamo una nuova sezione, quella dedicata ai viaggi tradotti in parole. Non solo destinazioni ma anche sapori che, peraltro, costituiscono un elemento culturale imprescindibile dalla destinazione stessa.

E, visto che il 2 Giugno è il giorno della festa della nostra Repubblica battezziamo questa categoria con un libro che ha perfettamente coniugato l’unità d’Italia con il sapore della penisola del tricolore. La mia cucina garibaldina (l’Italia unita dal sapore) a cura di Ignes Corelli (Gribaudo Editore).

Dati questi presupposti ho voluto provare oggi a pranzo proprio una delle ricette facilmente riproducibili anche per chi è un frana come me in cucina. Ne è sortito un delizioso filetto di coniglio con olive e rosmarino. Certo, il mio leprotto non era un isolano che viveva di fronte al mare (ndr la ricetta suggeriva un coniglio da fossa di Ischia) ma un ruspante campagnolo piemontese. Eppure il risultato è stato più che dignitoso. Per questo “la cucina garibaldina” è un libro che consiglio per chi si voglia avvicinare ai sapori dei grandi chef evitando eccessive sperimentazioni che potrebbero dare origine a risultati altrettanto grotteschi.

Impegnato nella continua ricerca dei prodotti italiani d’eccellenza, Igles Corelli ci insegna a recuperare delizie rare o dimenticate per utilizzarle in preparazioni legate alla tradizione, ma impreziosite dal tocco creativo di un grande chef e dalla sua capacità di renderle fruibili a un vasto pubblico.
Con la sua filosofia “garibaldina” Corelli ci invita a reinterpretare la cucina italiana mettendo al primo posto la qualità degli ingredienti, da qualunque parte della Penisola essi provengano: una raccolta di idee, ricette e sorprese gastronomiche dedicata a tutti coloro che amano i sapori d’Italia.

Cos’è la cucina garibaldina

Ho voluto chiamare “cucina garibaldina” il mio modo di intendere il buon cibo. Il territorio italiano è una fonte rigogliosa e generosa di prodotti di eccellenza. E dunque, perché non usarli? Perché andare a ricercare oltre i confini ciò che da noi è di altissima qualità? Bastano un po’ di intraprendenza e di curiosità per cambiare gli orizzonti culinari e imparare a recuperare i sapori che ci circondano, da Nord a Sud: per fare un esempio, la Campania ci offre dei pomodori dal sapore dolce e intenso, Altamura, in Puglia, produce il celeberrimo pane, fragrante e leggero, dagli olivi del Garda si ricava un olio delicatamente fruttato. Bastano questi tre semplici ingredienti e si può preparare una bruschetta buonissima. Ecco perché la mia è una cucina “garibaldina”: passatemi il paragone, ma come il grande condottiero e patriota italiano partì con i Mille, accorsi da diverse parti d’Italia, per sbarcare in Sicilia, permettendo l’annessione del Sud, anch’io, nel mio piccolo, utilizzo in cucina i sapori di tutta la Penisola per realizzare i miei piatti. E così potete fare voi. Ricordate: anche il più grande chef non potrà mai creare un piatto buono se non ha ingredienti di prim’ordine. La mia è una filosofia di vita – certo, non ho inventato l’acqua calda! -, che vede la cucina unita alla stagionalità e alla qualità dei prodotti, quest’ultima legata anche alla salute e alla ricerca sul territorio.
Seguo questo modus operandi già da molti anni con successo e soddisfazione: per questo devo ringraziare Giacinto Rossetti, patron del ristorante Il Trigabolo di Argenta, che per primo mi ha spronato alla ricerca dei migliori ingredienti e mi ha incoraggiato a percorrere questa strada.

Igles Corelli

L’amore per la tradizione gastronomica italiana, rivisitata con estro e originalità, e l’attenzione prestata alla scelta degli ingredienti sono alla base della filosofia di cucina di Igles Corelli, chef vulcanico e intraprendente che da anni riceve riconoscimenti a livello italiano e internazionale.
I primi successi arrivano negli anni Ottanta, quando si trova alla guida del ristorante II Trigabolo. Si sposta poi alla Locanda della Tamerice di Ostellato, in provincia di Ferrara, di cui è chef e patron; qui organizza anche una scuola di cucina. Nel 2010 si trasferisce a Pescia, in Toscana, per iniziare un nuovo percorso con il ristorante Atman.
Nel corso del tempo, accanto all’attività svolta per i suoi locali, Igles ha sempre cercato di percorrere anche altre strade: è stato consulente per altri ristoranti, organizzatore di manifestazioni ed eventi gastronomici e, ultimamente, è approdato in tv, su Gambero Rosso Channel, con il ruolo di insegnante per il talent show gastronomico La scuola. Cucina di classe.

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