Per questa settimana avevo preparato un articolo di altro genere, ma quando ho visto che presto trasmetteranno una fiction tv dal titolo “la donna velata”, ho pensato di raccontarvi una piccola curiosità al riguardo.
La fiction, infatti, si basa su una leggenda famosa qui a Torino.
La Dama velata, o più semplicemente “la velata” è un fantasma di cui si parla spesso. Le sue apparizioni sono legate al piccolo cimitero di San Pietro in Vincoli, fatto costruire nel 1777 (contemporaneamente a quello di San Lazzaro) presso la Dora, su ordine di Vittorio Amedeo III; nel 1776 un’epidemia di peste e un’ondata di caldo fuori dalla norma avevano mietuto diverse vittime e per questo si era resa necessaria la costruzione dei due cimiteri, i quali ai tempi erano ancora fuori dalla città (come la legge imponeva).San Pietro in Vincoli venne poi chiuso nel 1884 a causa delle frequenti messe sataniche che vi si celebravano.
Fino al 1930 furono conservati in esso tutte le tombe ed i monumenti funerari, ma poiché i saccheggi tombali e i riti satanici non avevano fine, il comune decise di trasferire le salme al cimitero generale e di chiudere i cunicoli sotterranei del cimitero. A tutt’oggi in San Pietro in Vincoli (completamente restaurato) restano soltanto alcune lapidi di famose famiglie aristocratiche torinesi.
Ma torniamo alla storia della dama velata. Nel 1792 una bellissima principessa russa, Barbara Beloselkij, morì alla giovane età di 28 anni, lasciando soli tre figli piccoli ed un marito disperato; questi, per ricordare l’amata, commissionò all’artista fiorentino Innocenzo Spinazzi una scultura, “la Velata” appunto, per la tomba della giovane donna (ospitata nel cimitero di cui sopra).
Essa raffigura la Religione nelle vesti di una dama con un velo tanto aderente da lasciar intuire i lineamenti del volto, accompagnata da due puttini che reggevano un ritratto in rilevo della principessa; sull’epigrafe, il vedovo dettò in francese le seguenti parole:
“Oh, sentimento! Sentimento! Dolce vita dell’anima.
Quale cuore non hai mai colpito? Qual è lo sfortunato mortale cui non hai mai offerto il dolce piacer di versar lacrime, e qual è l’anima crudele che, dinanzi a questo monumento così semplice e pietoso, non si raccolga con malinconia e non condoni generosamente i difetti allo sposo che l’ha innalzato?”
Da allora in poi, numerosi testimoni asserirono di aver notato una donna bellissima aggirarsi nei pressi del cimitero; nessun dubbio che il fantasma appartenesse alla principessa Barbara (Varvara per gli spiritisti); gli uomini se ne innamoravano al primo sguardo e lei, dopo aver flirtato con loro, li conduceva fino alla propria tomba, dentro San Pietro in Vincoli, per poi sparire nel nulla. Uno dei più famosi testimoni di tale fenomeno fu il tenente d’artiglieria Enrico Biandrà, vissuto in epoca napoleonica, il quale se la vide comparire spesso nel proprio alloggio e come gli altri cadde vittima del suo fascino.
La statua venne rimossa nell’agosto del 1975 e trasportata nei sotterranei della Mole Antonelliana, dove venne restaurata; successivamente venne esposta alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e poi al Cimitero Generale, dove si trova tutt’oggi.
Del fantasma non vi è stata più traccia in tempi recenti, ma si dice che durante le riprese della fiction si siano verificati spesso strani eventi riconducibili, dai più superstiziosi, a presenze ultraterrene. Che sia la bella Barbara a voler dare qualche consiglio agli autori?
io lo visto ieri
a me piacerebbe sapere dov è la villa oggetto della fiction…