IL PROFESSIONISTA STORY 11 L’AVVENTURA CONTINUA

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Arriva in edicola (e in ebook) il Professionista Story numero 11, certamente un bel risultato in un momento di difficoltà dell’industria editoriale. Come sapete da luglio la Collana Segretissimo è diventata bimestrale e ha anche aumentato il prezzo, notizie che non credo siano graditissime agli appassionati. C’è però da rilevare un dato che il Direttore mi ha comunicato in questi giorni. ASSO DI SPADE, l’episodio del ventennale in edicola proprio a luglio ha retto benissimo alla prova. Sono aumentate le vendite. Evidentemente la permanenza in edicola per due mesi ha permesso al volume di essere più visibile, quindi anche di venire acquistato. Mi piace pensare anche che sia un segnale della fedeltà e del supporto dei lettori per il quale ringrazio tutti. Come dicevo qualche tempo fa, mi aspettavo cattive notizie. Questa è buona e non posso che compiacermene. Detto ciò veniamo al dietro le quinte di questo volume. Prima di tutto c’è la ristampa di uno degli episodi che ho amato di più (sì, lo so che lo dico per tutti!). POCHI SOLDI,MOLTO ONORE riassume un po’ lo spirito delle avventure del Professionista. Mercenari oe agente free lance sì, ma anche, nella tradizione degli eroi popolari, pronto a imbarcarsi in un’avventura mosso da u nsenso di giustizia che supera il ritorno economico. In questo caso l’ispirazione mi venne durante un viaggio in Tibet qualche mese prima. Un’avventura ‘vera’, senza cadaveri e pestaggi ma che mi regalò il gusto del vento sulla faccia, dell’aria sottile delle grandi montagne e di quell’oriente così caparbiamente inseguito per tutta la mia vita. Il Nepal (dove ero stato già due volte) e il Tibet, la terra delle nevi, sognata su libri e traduzioni. Mi aprirono entrambi nuovi orizzonti. Non solo per gli scenari da ‘western orientale’ che erano perfetti per questa storia. In realtà il Tibet è un luogo magico, una terra sofferente, invasa da un regime straniero che niente ha a che fare con la sua cultura. Certo, si può obiettare che anche la teocrazia dei monaci era una forma di dittatura, ma era sempre frutto di una storia interna. Quelle cittadine così marcatamente divise tra settori cinese e tibetano, i posti di blocco ogni venti chilometri, le regioni ‘proibite’ al visitatore, persino la divisione tra monasteri approvati dal Beijing e restaurati e quelli ribelli ridotti in rovina. Tutto mi suggeriva una grande storia che, sulle orme del Professionista e dei suoi compagni, parlasse anche di problemi più seri. Senza essere invadente, l’idea della rivolta, dell’anelito della libertà cominciò a filtrare da ogni pagina. Ne è uscito poi un affresco dell’oriente che, rileggendo le bozze della ristampa, si è materializzato lì, davanti ai miei occhi, oggi come un tempo. È la storia inoltre che presenta Gregor che, nei primi anni del Ventunesimo secolo, sarà un comprimario importante, un amico persino, di Chance, fisicamente era Stellan Skarsgard come l’avevo visto in Ronin, ma in seguito si è trasformato, è diventato, come tutti i personaggi che rubano l’immagine a un volto noto, qualcosa di diverso, personale. Con lui tanti altri, una masnada di brutti ceffi impegnati in una missione che li tiene uniti per la sopravvivenza. Come dicevo quasi un western. Ricordo quando arrivai a Shigatse e mi ritrovai di fronte questo villaggio metà cinese, metà tibetano con le case di piacere peri soldati e quelle di fango riservate alla popolazione, la Main street con la banca e l’ufficio centrale. Persino uomini a cavallo. Che magnifica immagine!
Segue poi CACCIA SPIETATA, un episodio inedito concpeito per la formula di ‘ un’avventura in 110 pagine’ necessaria per raggiungere una paginazione abbondante ma non eccessiva richiesta dalla redazione. In effetti, pur essendo una storia perfettamente autoconclusiva, questa avventura chiude un miniciclio di inediti che hanno visto al centro dell’azione il colonnello Silva, ufficiale portoghese responsabile di massacri in Africa e legato all’estrema destra. Una storia che dal Portogallo , negli episodi precedenti, ci ha portati a Capo Verde, poi in Namibia e adesso, con una storia tutta nuova, lega la caccia a questo criminale alle storie sui Lupi Mannari che sempre suscitano l’interesse del pubblico. Da una spettacolare discesa con gli sci sulla alpi svizzere a Vaduz sino a un altro scenario inedito, il Sud Africa. Un territorio poco esplorato dalla Spy Story ma interessantissimo, fotografato alla fine del 1999 quando, già libero dell’Apartheid, muova ancora passi incerti tra nostalgia dei vecchi tempi e difficoltà nei nuovi. Anche in questo caso la documentazione si è rivelata una delle fasi più divertenti del lavoro. A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura sperando che continuiate a seguire le avventure di Chance in questa collana e su Segretissimo. Ci aspettano momenti emozionanti.

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5 Responses to IL PROFESSIONISTA STORY 11 L’AVVENTURA CONTINUA

  1. ActionCas says:

    Sempre in sella Bro, l’entusiasmo che metti nel tuo lavoro è giusto che venga valorizzato.
    Segretissimo, senza te e i tuoi romanzi, e senza il manipolo di legionari, sarebbe poca cosa.
    In merito alle location, di sicuro l’oriente lo conosci bene, ma è interessante viaggiare con te in altri paesi.
    Ora mi gusto una discesa sugli si con Chance, oltretutto a Zermatt…

  2. Quiller says:

    Mi scuso se hai già risposto a questa domanda: con la bimestralità, quanti numeri di Segretissimo con il Professionista possiamo aspettarci in un anno? Intendo a parte Il Prof Story, naturalmente.

    • ilprofessionista says:

      ciao Quiller mi scuso io per la risposta tardiva. purtroppo con le restrizioni di numerazione siamo tornati a due. mi spiace perché i due episodi che dovevano uscire entro il 2015 sono già scritti e un altro è in cantiere. aggiungo chee NON trovo ragioni per difendere l’attuale politica editoriale. di più non dico…da parte mia c’è sempre l’impegno a darvi cose di qualità

      • Quiller says:

        Grazie Prof; se tu fossi Marchionne potresti dire di aver addirittura aumentato la tua quota di mercato (da 25% al 33% di uscite) :-) Purtroppo c’e’ poco da stare allegri. Da quello che accenni traspare che ci sono magari situazioni anche più sofferenti ma che non sono state penalizzate quanto Segretissimo. Secondo me, al momento editorialmente difficile si è sommata anche la scomparsa di De Villiers che forse ha dato una sensazione di “fine di un’epoca” esagerata rispetto alla realtà. E dire che Segretissimo potrebbe essere facilmente un trampolino/palestra per autori da proporre anche in altre collane. Per non parlare poi di materiale ottimo per eventuali serie TV italiane. Chissà, forse con “Mondazzoli” cambia qualcosa… scusa lo sproloquio, a presto leggerti.

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