In un inizio estate caldissimo torna il Professionista. Impegnato, come il suo autore, in una missione difficilissima. L’aumento di prezzo e la bimestralità di Segretissimo non sono segnali positivi. Inutile negarlo. Ci tengo a dire però che ci sono ragioni che esulano persino dall’andamento delle vendite di Segretissimo ma che coinvolgono alcune manovre aziendali e l’industria editoriale italiana tutta. Il Professionista continua a ‘tenere’ tanto che, pur nelle difficoltà evidenti, mantiene la sua presenza e soprattutto anche le ristampe. Una presenza costante, quindi che premia me come autore e, spero, voi come lettori. Mai come adesso abbiamo bisogno gli uni degli altri. Per un’editoria di buone storie, scritta e seguita con passione. Vinceremo la battaglia dei signori del marketing e del pallottoliere? Io mi auguro di sì. ma lo faremo con la forza delle idee. Io continuo a scrivere e ho già realizzato altri quattro episodi del Professionista. Vi assicuro che li leggerete. Passiamo adesso ad Asso di Spade, che scrissi quasi un anno fa anche lì senza contratto, convinto che il prof sarebbe arrivato al traguardo dei vent’anni di pubblicazioni continuative a testa alta. L’epigrafe contiene un omaggio ai grandi della narrativa del genere, da Fleming, a Bruce e, ovviamente a Gerard de Villiers che ci ha lasciato ma che si è guadagnato un posto di prim’ordine nel filone. La storia si allaccia direttamente a il cerchio nero. Ricordate’ la Talpa nella DSE veniva smascherata ma fuggiva lasciandosi alle spalle il cadavere di Nikki. Chance, dopo un comprensibile scoramento, veniva esortato proprio dal suo capo e amico Bruno genovese a riprendere la caccia. Qualcuno aveva avvistato Patrick Malley in Mongolia, in uno sperduto monastero. Territorio del gruppo 666. E IN Mongolia ritroviamo Chance al centro dell’azione prima in una città che mescola Oriente e Occidente, poi su, tra distese sconfinate assieme all’affascinante Battaseng. Qui, in questa sezione l’omaggio più evidente al Bond cinematografico ed esotico, come vuole la tradizione del prof reinterpretato per l’occasione. Ma anche strizzate d’occhio a cento altre mitologie dai Ninja ai GiJoe. Poi c’è quell’incontro con il leopardo delle nevi che ci lascia presagire una vicenda con alcuni risvoltipiù cupi. Di fatto procediamo attraverso una serie di tappe verso un finaleche chiam in scena i più amati comprimari di questi anni. Il palcoscenico è Haiti dopo la ricostruzione, un’idea che mi colse guardando un magnifico documentario sull’argomento. Considerando che sono coinvolti Haiti e il gruppo 666 non poteva mancare un tocco voodoo, sempre in tema con quelli che sono i canoni della spy story avventurosa. Se un’ombra di sovrannaturale s’intuisce , siamo in un mondo realistico dove si arriva sempre a soluzioni logiche e macchinazioni spesso risolte a colpi di pistola. La commistione dei generi in Segretissimosi ferma all’atmosfera. La storia dev’essere realistica, questo è il genere. Però mi piaceva riportare anche Chance a Parigi, città lasciata di fretta e senzavoltarsi indietro per Gangland. Parigi città amata con personaggi familiari8cantona e la sua squadra), ma anche echeggiante di ricordi di vecchie avventure. Ovviamente di nuovi tranelli. E poi l’America, la Louisiana, New Orléans e i pirati Lafitte, i paesaggi ipnotici e qualche ‘lontana’ suggestione di True detective. Ma tutto risolto con la consueta cadenza del Professionista, le sue donne(conoscerete una indimenticabile poliziotta della DEA) e i suoi nemici. Ho voluto così, come sempre, cucinare un piatto estremamente variegato, piccante, che gli appassionati troveranno speziato di allusioni e citazioni, ma senza esagerare. Storie, visi, immagini pescati da quel mondo immenso e infinito che è il mio Immaginario, ma riletti, rimontati in modo originale. Se nell’episodio precedente ci siamo trovati catapultati in piena guerra fredda, qui torniamo alla grande avventura, ai grandi spazi, al colore e all’esotismo del tipico format delle avventure del Professionista. Quelle che ho scritto per vent’anni con entusiasmo e passione e ho intenzione di continuare a raccontarvi, qualunque cosa il mondo editoriale ci riservi. Perché, come dicevo ad alcuni più giovani colleghi riuniti al Gran Giallo Città di Cattolica pochi giorni fa, scrivere non è solo il nostro lavoro. È la nostra vita. E noi vogliamo continuare a vivere.
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Non vorrei apparire come un uccello del malaugurio ma temo che Segretissimo sia al canto del cigno e,sopratutto,anche quel genere di libri e più in generale l’avventura siano in difficoltà.D’altronde,se l’adolescente o il giovane preferiscono l’avventura del videogioco (e non solo il giovane) non so onestamente cosa si possa fare al riguardo;per sua stessa natura col libro l’immaginazione lavora molto più rispetto allo schermo ma può essere proprio questo il problema:non avere più voglia di immaginare . Qui mi fermo per non passare per l’ultracinquantenne nostalgico dei…bei tempi andati.Grazie e buon lavoro.
mah, non sono completamente d’accordo. per spiegarmi è vero che il momento è difficile e i segnali forse non sono tutti positivi, però la voglia di avventura c’è anche trai lettori come noto ogni giorno. tra gli autori sicuro, io per primo. in questo periodo difficile mi stanno venendo un sacco di idee che sviluppo, magari con case editrici più picocle ma con successo. e il professionista ha ancora molte storie da raccontare. detto tra noi di uccelli del malaugurio che prospettavano la fine della collana ce n’erano già vent’anni fa..come vedi siamo ancora qui . ciao
In lettura da ieri sera, azione fin dalle prime pagine, in una Mongolia da vecchio west.
sempre duri e arrapati action cas
Preso oggi, stasera inizia la lettura, e sono sicuro che mi divertirò come sempre.
grazie anche della foto testimonial su Fb. buona lettura
Tieni duro, Prof!
Non so quale sia lo stato di salute di Segretissimo, mi auguro di trovarlo in edicola per tanti anni ancora a venire, ma in ogni caso il talento di Stefano è una garanzia.
Sono sicuro che scriverà chissà quante altre storie e noi che non smettiamo di amare i libri, troveremo sempre il modo di leggere e seguire il suo lavoro.
Cambieranno copertine, editore, grafiche, reti di distribuzione, ma i lettori di Stefano non si fanno distogliere dai videogiochi e nessuno può portaglieli via!
così mi piace! a me di certo non manca né la voglia di raccontare né le storie.
buone vacanze e buone letture
Per me Stefano Di Marino era, è e resterà una garanzia. Spero di arrivare a leggere l’avventura nr.1000 del Professionista anche se amo tutti gli altri personaggi (possiedo quasi tutti i libri). Sono di parte perché adoro quest’autore? Forse. Ma per me insieme ad Altieri è il numero 1. Poi, quel che penso di questo paese è dei suoi imprenditori è tutt’altra storia. Comunque sempre grazie Prof e…una mano alle pelotas e l’altra alla Beretta! Sei grande Stefano!!!!
Emilio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! grandissimo. che piacere risentirti… grazie per la stima e l’incoraggiamento che in certi momenti ci vuole. a presto!
La lettura è terminata, avventura e magia nera voodoo,da tempo non ne leggevo, mi ha ricordato alcune avventure di Tex Willer contro Yama, tra le mie preferite.
Interessante anche l’ambientazione nella Louisiana, anche qua con echi di vecchi film action.
sempre sul pezzo Cas, in arrivo tante avventure