Nella cronologia del Professionista Pietrafedda spicca per diversi motivi. Primo, non è una spy story ma un noir del milieu che trae ispirazione un po’dal cinema di Melville,dai romanzi di LeBreton ed Helena e Pagan e un poco dai film di Oliver Marchal. C’è ovviamente molto di mio. La Parigi delle palestre di sport da combattimento, i locali notturni, i rioni etnici. In pratica è la storia di una vendetta ma anche una storia d’amore che spiega perché un cinquantenne non dovrebbe(o forse dovrebbe) innamorarsi di una che ha la metà dei suoi anni. Soprattutto se fa la spogliarellista. Si colloca nella trilogia che comprende Rififi a Piagalle, Contratto veneziano e in seguito avrà un suo epilogo in Sanguenero. Una grossa soddisfazione uscire in Perdisa Pop con l’illustrazione di Catacchio. Una ‘ novella’ di poco più di cento pagine che inaugura una fortunata serie spin-off del Professionista e che ricevette lusinghiere recensioni.
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Lo stile di Pietrafredda è stata una scelta vincente: prima persona al presente con un taglio veloce e sporco. Si apre il libro ed è come essere raggiunti alla nuca da due mani che ti afferrano e ti tirano in avanti e in basso. Poi arriva la ginocchiata e da quel momento non ti lascia più. Solo… quando è finita il lettore ha la sensazione di essere lui ad aver vinto lo scontro.
Aggiungerei una variante alla prima riga di questo post, una frase che portebbe essere letta in diversi modi: “Nella cronologia del Professionista Pietrafedda SPACCA per diversi motivi.”
Libro bellissimo, dove all’azione si mescolano sentimenti, perfetto connubio descritto da Stefano.
Sono contento di averlo trovato, comprato e letto.
Ottima storia, che fa da ponte tra diversi episodi della saga del professionista