Una cover provocatoria quella del terzo e conclusivo episodio di Montecristo, che collega definitivamente la serie Ora Zero con il Professionista. Un giallo italiano. Politico, con un sacco di riferimenti, per chi li ha colti, alla nostra realtà. Azione sì perché quella è il mio marchio ma anche parecchio intrigo. Volevo scrivere una storia su un colpo di Stato in Italia ma anche sui suoi segreti rimasti sepolti con un commissario che non fosse il solito cliché. Ebbe un ottimo riscontro di pubblico e, mi dicono, uscirà in Ebook quando Mondadori varerà la collana legata alle edicole. L’establishment editoriale,quello dei giallisti o presunti tali che giudicano il premio Scerbanenco per intenderci, lo snobbò. Non era la visione che vogliono dare del Giallo italiano. Usciva in edicola , in edizione proletaria. Non poteva contare sulle grosse spinte. Infatti continuano a premiare il solito tipo di giallo italiano che ha sinceramente stufato un po’ tutti. Mi avrebbe fatto piacere essere almeno in finale una volta? Ovviamente sì. È poi un grave problema non esserlo?Sinceramente sì e no, un po’ di riconoscimento al proprio lavoro non guasta mai. Il premio migliore, naturalmente, è avere la coscienza di aver scritto qualcosa di valido e che il lettore lo abbia capito. Sarebbe bello che, grazie a certi riconoscimenti, anche altri lettori fossero in grado di scoprire questa faccia del giallo italiano che, credo,non tradisce lo spirito di Scerbanenco.
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E’ di gran lunga più “scerbanenchiano” il Tuo Montecristo degli insipidi gialletti che ogni anno si avvicendano nella finale dello Scerbanenco.
grazie Dario..un abbraccio ci sei mancato ieri al slaone del libro usato. però..non andare più a mangiare da spizzico in corso buenos aires..ehehhe povero..ho saputo…coraggio facciamoci una risata
Mac Donald maledizione…un abbraccio anche a te con la rinnovata speranza di vederci (ok lo so che è colpa mia)
Per tornare in tema, lunga vita al vero NOIR italiano. Bisognerebbe fare un bel corso di “etichetta letteraria” a lor signori incaricati di premiare a destra e a manca. Io di noir allo Scerbanenco ne vedo ben poco. E poi voglio aggiungere che un premio Scerbanenco SERIO, dovrebbe valutare anche, salturiamente, romanzi rosa e western..visto che il premio ne porta il nome, che almeno ne rispetti la memoria.
e questa Dario èun’osservazione assolutamente giusta..il premio Scerbanenco dovrebbe, penso, tener contodella figura cui è dedicato.l’inserimento dei generi che citi è più che auspicabile. Magari,dopo tanti anni, cambierei anche i giurati… giusto per evitare le solite pastette
Sono d’accordo anch’io che per lo Scerbanenco ci voglia qualcosa di più forte. Però, Stefano, sulle copertine non ti posso seguire. Ormai alla mia età non si cambia. Abbi pazienza…:-)
ma certo fabio, la cover er adatta a questo romanzo inquesta edizione..sui contenuti dei libri premiati allo Scerbanenco è un’altra storia.
ciao e buone feste
Ricambio auguri di buone feste e ti ringrazio per tutte le informazioni e gli spunti di riflessione che mi dai con profonda competenza su un mondo culturale a me poco conosciuto.
il minimo che possa augurarti è..buone letture.. detto qui, fuori dal blog che ne pensi dei nuovi Gialli (come contenuti intendo)? ciao s
Non c’è maiale, si dice dalle mie parti. Ultimamente con Carr, Richard Stark e lo speciale curato da Boncompagni ci siamo ripresi (de gustibus). Ma, nonostante quello che si potrebbe evincere dai miei classici trascorsi di lettore, mi piacerebbe che ci fosse anche qualcosa di più forte, soprattutto da parte degli scrittori italiani.
vedo che concordiamo,ho comprato anche io i volumi che citi. dagli italiani mi aspetto di più…un bel thriller ‘vero’…
L’ultimo letto “Doppia indagine” di Marzia Musneci è il solito gialletto gradevole, di piacevole lettura, pure spiritosetto (a volte anche troppo) nel solco di una tradizione “leggera” che un po’ mi ha stancato.
eh, era l’impressione che avevo avuto anche io
E poi la cosa che mi chiedo sempre:
Ma perché in Italia si fanno i gialli con il detective privato che al massimo al massimo qua fanno gli appostamenti per vedere se una fa le corna al marito? (vale anche per gli ultimi premi Urania che in realtà sono la stessa roba declinata nell’ambientazione)
Voglio un giallo con protagonista un musicista!
P.S.
Montecristo meriterebbe il suo bel volume unico a spaccare i culi in libreria. ;-D
perchè credo che si voglia far passare questo genere di detective buonista che poi non si allontana troppo dalla commedia. anche a me piacerebbe un detective musicista, purchè nella custodia per la chitarra…tenga un sacco di pistole
ci si augura che chi concorre e chi valuta al premio Scerbanenco abbia letto qualcosa di quest’ultimo. Non mi stupirei troppo del contrario.
in realtà credo, Claudio, che non si arrivi sino a questi punti considerato che trai giurati ci sono sua figlia, Lia Volpatti, carlo Oliva e altri ‘insospettabili’. però sollevi un punto interessante. io credo sia più una questione di interpretare un autore cha ha comunque dato tantissimo. Qui mi sembra che si voglia premiare un certo genere di Giallo italianoche è distantedallo spirito scerbanenchiano. o, peggio ancorae questo è il sospetto più grave, che ogni anno venga scelto un vincitore a priori secondo dinamiche di ‘politica’ editorialeche nulla hanno a che fare con i contenuti. per cui si premia quello spinto, o amico dei giurati. Sono solo sospetti ma il fatto cheio avessi sentitoche il vincitore del premio sarebbe stato proprio quello che ha vinto già più di un mese fa…
sì, la mia era una provocazione, naturalmente. E intendevo quello che dici tu: il fatto che i romanzi premiati siano molto lontani dallo spirito dell’autore cui è dedicato il premio. Poi, naturalmente, può anche essere che una tale aderenza allo spirito di Scerbanenco non sia tra i requisiti. In tal caso allora converrebbe chiamarlo in altro modo.
Se poi il nome del vincitore è conosciuto a priori, allora chiamiamolo pure Premio Bell’Italia, che mi parrebbe più adeguato.
purtroppo con i premi va così. ora io credo chelo Scerbanenco dovrebbe essere dedicato al romanzo Gialli(mistery, Thriller, hard boiled escludendo altre categorie come appunto la spy o il thriller futuristico o l’avventura)italiano effettivamente migliore pubblicato nel corso dell’anno.Ho escluso certe categorie di romanzi nelel quali anche io ho militato per una semplice ragione. in passato hanno vinto autori con romanzi di questo genere, la volta che potevo partecipare io mi dissero conun sorriso a denti stretti’peccato,non rientra nel genere’..insommapesi e misure differenti. poi mi piacerebbe che si premiasse un romanzo avvincente, ben scritto che rispetti Scerbanenco se non nella sostanza(che era unica) nell’idea di offrire al lettore una lettura avvincente, d’evasione come si diceva in cuinon fossero predominante certe ambizioni autoriali. Ma se guardo la lista dei vincitori negli ultimi anni mi pare che le caratteristiche dei premiati siano tutt’altre.il premio del clientelismo. oraè anche facile dire la volpe e l’uva. personalmente credo che quest’anno (anche se inserito in Segretissimo ( Gangland Blues rispondesse perfettamente alle caratteristiche richieste per vincere, forse anche vendetta. ma escludendomi vi posso fare tre nomi di libri che almeno avrebbero potuto lottare per la vitoria. lezioni di tenebra di Pandiani, Milano criminale di Roversi, Il visconte di Cappi-Brera. testi differenti ma tutti meritevoli a loro modo. nessuno è stato preso in considerazione. w l’itaglia!
Però, scusa Stefano, io che pure ho ironizzato sui premi e sulle giurie composte dai soliti Spampinati, Corbelletti, Friccichetti, Sproloquetti e per ultimo Stronzetti, non posso seguirti su questa strada. La cinquina che si è imposta non mi sembra da buttare anche se altri potevano essere allo stesso livello.
guarda sinceramente no. Forse Costantini poteva rappresentare un buon thriller italiano ma il romanzo vincitore mi pare scritto svogliatamente per riportare in vetta un autore che abbandonato il giallo(che a mio avviso già non sa fare molto bene)non vende. Questo è ungiudizio personale e non condivisibile. Il problema che volevo sollevare eraun altro. che è sui criteri di scelta delal cinquina e dei vincitori chem isembrano quelli che ho appunto esposto sopra. pazienza comunque come si dice (rosicando un po’, senza ipocrisie) il premio migliore è quello dei lettori (e questo è senza dubbio vero)
Se devo essere sincero a me piaci di più quando non rosichi e te ne vai per la tua strada. Ora io me ne vado per quel di Ampugnano a leggermi lo Starche in compagnia di un giovanotto sbracato che parla sempre fra sé a voce alta.
a dirla tutta ho smesso di rosicare veramente da anni..tanto inquel giornon ci entro..in ogni caso la soddisfazionedel gradimento delel mie ultime cose mi ripaga. io invece stamattina la dedico alla scrittura di un saggio sul cinema tra Monache, carcerate eIlse varie…giusto per restare in tema. buone letture, lo Stark tradotto da Cappi è ottimo
ciao grande prof…ho appena letto del saggio che stai scrivendo sul cinema w.i.p. e nazi. E’ un cinema di genere che mi interessa molto, quando uscira?
P.S. Non preoccuparti dei premi letterari perchè quello che conta è solo il giudizio dei lettori!
Non mi preocucpo infatti, a volte mi piace tirare un sasso nel lago per vedere le onde. il saggio sul wip,conventuale e prono nazi è in lavorazione, direi il prossimo anno dopo l’estate. ciao s