Una lucertola con la pelle di donna

Condividi su facebook Condividi su Twitter

Una lucertola con la pelle di donna ha un titolo “argentiano” fondamentalmente perché  esce nel  1971, periodo in cui esplode il caso dell’Uccello dalle piume di cristallo. Di fatto è un thrilling psicologico in cui ancora troviamo molto del filone erotico, sin dalla presenza di Jean Sorel anche in questo caso al centro di sospetti e ambiguità sessuali ( la figlia adolescente è palesemente innamorata di lui che tradisce la moglie con un’amante). L’ambientazione è, ancora, anglosassone ma i temi escono da ogni classificazione. Si comincia con una serie di sequenze oniriche, psicanalitiche, con una precisa funzione nella trama che ruota attorno alle turbe (o alle macchinazioni diaboliche?) di una fantastica Florinda Bolkan, perfetta epitome della moderna borghese intrappolata da vincoli d’interesse familiare, frustrazioni sessuali e pulsioni più o meno sopite. L’assassinata (perchè si tratta di un delitto principale da svelare, cui gli altri sono accessori) è Anita Strindberg, bellezza nordica, perfettamente siliconata, dai tratti appuntiti e lo sguardo peccaminoso. Intorno la swinging London, la droga, gli intrecci familiari e una spiegazione che arriva nel finale ma della quale, dopotutto, al regista importa poco. Fulci costruisce un thrilling d’atmosfera con numerose soluzioni visive (la Bolkan che corre vestita in uno scompartimento gremito di nudisti) di grande impatto. C’è anche, nella versione integrale non facilmente reperibile sino a tempi recenti, una sequenza che suscitò scalpore e indignazione. Inseguita all’interno di una clinica psichiatrica, la protagonista si ritrova in una sala dove vengono praticate orribili vivisezioni su piccole volpi. Inutile che gli animalisti si lambicchino. Il regista ha sempre dichiarato trattarsi di trucco cinematografico cosa che, considerata l’epoca, lascia qualche dubbio. Però comincia ad affacciarsi quell’orrore che, in seguito, finirà per essere la cifra stilistica del regista.

This entry was posted in il thrilling della domenica. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>