Sesso e violenza estremi

Un’esplosione di sesso e violenza nel mondo edulcorato dei fotoromanzi. Negli anni ’60  al massimo si realizzavano i fotofilm di Kimba una versione italica di Tarzan con l’atletico Vito Fornari in gonnellino leopardato, impegnato in una giungla tutta finta a combattere l’Uomo Ragno(non quello Marvel) e l’Uomo Cobra. Ma era pur sempre un eroe. Inseguendo il successo dei fumetti neri l’editore  milanese Ponzoni creò invece  Killing( conosciuto in Francia come Satanik e pubblicato in moltissimi paesi), un eroe nero con una maschera vagamente somigliante a quella di Kriminal. La regia era affidata al veterano Rosario Borrelli( che tra l’altro a volte era anche attore e aveva una carriera alle spalle) che rivoluzionò questo tipo di prodotto. Non solo per i contenuti(opera del trio Molinari-Mazzanti- Naviglio) che erano non solo neri ma anche- per l’epoca- esplcitamente erotici, ma soprattutto per il taglio realmente cinematografico del prodotto. Si  girava come in un vero film con sequenze acrobatiche, scene quasi recitate e congelate dalla fotografia di Enzo Papi. Il prodotto uscì tra il  ’66 e il ’69 raccogliendo un enorme successo e la solita caterva di denucne e sequestri. Milioni di copie vendute e la  partecipazione di attori più o meno noti come Renato Baldini , Alberto Farnese e Lucia Paoli che era Dana, donna di Killing. Questi doveva il suo fascino alla crudeltà senza giustificazioni ma anche al mistero.  Per anni nessuno conobbe la sua vera identità anche sul set. Per contratto appariva e lavorava sempre con la maschera del teschio e, al di fuori di qualche foto di schiena nell’intimità con Dana non si scopriva mai. Solo recentemente il rilancio del personaggio a cura della SS-Sunda e una serie di albi rimontati oltre a un bellissimo film distribuito dalla CineKult, si è scoperto che il suo vero ovlto era quello dell’attore Aldo Agliata. Destinatario di migliaia di lettere scabrose di lettrici affascinate(e allupate!), Killing fu un fenomeno unico nel panorama del nostro Thrilling. il legame con il cinema del filone va ricercato soprattutto nelle riuscite atmosfere di mistero, vagamente gotiche, decadenti, prive del timore di mostrare qualche brandello di carne in più e mettere in scena vicende in cui il crimine pagava. Con il tempo la pressione dei ‘ benpensanti’ portarono a un’autocensura che finì per penalizzare il personaggio.  Ponzoni tentò allora l’avventura di uno pseudo 007 chiamato Don Archer con Alberto Farnese ma forse quella stagione di eroi d’imitazione bondiana era terminata anche al cinema.

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2 Responses to Sesso e violenza estremi

  1. Hot says:

    Sesso, violenza e psichedelia.
    Memorabili quegli anni!

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