L’ultimo treno della notte

 

Da sempre ritengo Aldo Lado una delle figure di sceneggiatore-regista più interessanti del ‘ thrilling’ italiano. Nella tradizione di Bava,Lenzi, Martino e Argento ha saputo ritagliarsi una sua poetica legata al nord Italia, al Veneto ma non solo. L’ultimo treno della notte(esplicitamente citato in alcune sequenze di Hostel 2 di Ely Roth)è però un film particolare.  Un thriller sicuramente, ma anche una storia che si inserisce nel cinema dei giustizieri e, in qualche modo, ha parentele con L’ultima casa a sinistra di Craven. Però… è prima di tutto- per atmosfere e situazioni -tipicamente italiano. La denuncia contro la borghesia, il perbenismo di facciata si mescola con la perversione,il male che nasce dal sonno della ragione o forse dalle condizioni disagiate rappresentato dai due teppisti italiani che prendono lo stesso treno che dalla Germania dovrebbe portare a casa il giorno di Natale le due giovani protagoniste. Ma su quel treno viaggiano ben strani  personaggi. Una ‘signora’ tentatrice (la figura più ambigua e meglio riuscita), un cripto-depravato che ha il viso e i modi di Fabrizi ancora una volta straordinariamente in parte. Poi,senza rovinarvi il gusto di rivedere questo splendido film, la situazione precipita. Cacciatori e prede si perdono nella nebbia padana ed emerge di prepotenza la figura di Enrico Maria Salerno. Ora lasciatemi dire una cosa. Salerno si pone una spanna al di sopra del Borghese piccolo piccolo di Sordi( senza togliere nulla all’interpretazione di Albertone ma il film aveva un differente approccio e, soprattutto nella prima parte, il personaggio è tragicomico quasi farsesco) e del modello americano: Bronson. Anche qui, Bronson è e rimane un super duro però…insomma ha la faccia di uno che se gli alzi il tergicristallo perché ha lasciato l’auto sulle strisce ti spara. Ti puoi immaginare se gli violentano la figlia. Salerno è un uomo normale, civile, con tutti i difetti del ricco borghese ma anche con una sua ‘etica’ che esce proprio nella apparente ‘non caratterizzazione’ del personaggio. Di colpo gli si accende un interruttore. E nulla riesce , vuole o può fermarlo. Questo è un nero italiano con i fiocchi, altroché. Ovviamente per rivederlo bisogna procurarselo dall’estero presso una società di distribuzione che ha in catalogo gran parte dei  film che qui sono considerati B del nostro cinema. La versione ha traccia italiana con, purtroppo, ineliminabili sottotitoli francesi. In ogni caso val la pena di fare un po’ di fatica per procurarselo.

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