Nello Spazio nessuno può sentirti urlare… ricordate? Oggi siamo affogati di effetti speciali e film in 3D. Al di là del fatto che sono convinto che sia la ‘ definizione’ a suggerire la tridimensionalità e non l’FX che mi tira in faccia un oggetto ogni cinque minuti, la visione in Blue Ray di questa Alien Anthology è una goduria per chi ha amato la serie e magari per chi la scopre adesso. Nel ’79 quando vidi il primo film firmato da Scott in sala al momento culminante dell’uscita dell’alieno dal corpo di Hurt qualcuno svenne, qualcuno lasciò la sala, ma noi che ci restammo eravamo inchiodati, prigionieri di una storia che mescolava i generi in maniera intelligente e ardita. Anche il romanzo di Alan Dean Foster non era una semplice novelization. Oggi rivedere di fila i quattro film principali nelle versioni estese e in alta definizione è un’esperienza rivitalizzante. Personalmente ritengo che il più riuscito (per il mio gusto) sia ancora quello di Cameron, Aliens, che, soprattutto con i brani aggiunti acquista spessore e, pur mantenendo un fortissimo impatto adrenalinico chiarisca meglio certi aspetti della psicologia di Ripley. Però Alien 3 , che non avevo mai visto in tutta la sua complessità, mi ha davvero coinvolto. L’aspetto monastico di Fury 161 era appena accennato nella versione uscita in sala. Qui tutto diventa più logico, coinvolgente. Pare che alcuni bisticci tra vari sceneggiatori e registi che si sono avvicendati avessero creato all’epoca una confusione tra pianeta- monastero e pianeta-prigione che sortirono quella versione non convincentissima al cinema. Adesso la storia ha raggiunto un suo equilibrio più completo. Un peccato, però, che Charles Dance che poteva essere un personaggio interessante venga liquidato in maniera un po’ ‘anticlimatica’ a metà della vicenda. Ma il senso di angoscia di Ripley, la consapevolezza di essere ‘ contaminata’ resta il punto di forza del film di Fincher. Un consiglio guardateveli di fila. Riscoprirete paure che forse avevate scordato. E ne vorrete ancora…
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Beh, insomma, almeno sulla saga di Alien vedo che il Prof non è poi così anti-fantascientifico. A più di trent’anni di distanza il primo “Alien” detta ancora le coordinate di un certo tipo di cinema, ripetute fino all’assuefazione: il design del “mostro” nella sua concezione gigeriana, le scenografie claustrofobiche dell’astronave (indubbiamente il nono personaggio del film), la lenta decimazione dell’equipaggio… ma è solo la punta dell’iceberg. Lo spazio considerato alla maniera lovecraftiana, indifferente alle sorti umane, la dipendenza dell’uomo rispetto alle macchine, già nel degrado (la “Nostromo”, raffineria-cattedrale, dove gli astronauti si perdono), un’inedita forma di vita aliena, biomeccanica e xenomorfa. Un vero capolavoro. “Aliens” è raro caso di sequel degno: un “platoon” fantascientifico, che gioca le carte sulla moltiplicazione del’alieno, spettacolare e adrenalinico war-movie, che lancia Cameron nell’empireo dei grandi (da cui si staccherà dopo “Titanic”). Senza speranza invece “Alien 3″: anche nella nuova versione rimane un film sbagliato, che ben altro valore poteva avere se non fosse appunto stato un film della serie di “Alien”. Solo poche buone intuizioni, per tutta la seconda parte invece ripetitivo e meccanico. “Alien Clonazione” riporta la storia nel siuo giusto spazio, cioè lo spazio. Visinario, splatterone, forse un po’ troppo in là col disgusto ma nel complesso notevole e con una grande Ripley mutante. Come il primo, però, non ce n’è…
Ah ecco il Tetro-talebano che mi piace. Anche se non siamo esatamente d’accordo su tutto mi piace la tua analisi. Anche io alla prima visione del film avevo ipotizzato un legame lovecraftiano… per il resto non è che io sia un antifantascienfico in assoluto(solo per farti rugare un po’…) . Di fatto la mia formazione nel campo è soprattutto cinematografica e questa serie ne è uno dei capisaldi. Un po’ perchè più che SF la considero Horror…Non sono d’accordo sull’intepretazione di Alien3 che al cinema mi ha un po’ deluso ma rivisto ora ‘ completo’ cambia totalmente prospettiva. Però è anche vero che risveglia certe suggestioni che sono ‘mie’ e forse non da tutti condivisibili.
Domandona: questo cofanetto è (come mi sembra d’aver capito) la versione blue-ray della Alien Quadrilogy del 2003 o è cosa diversa?
Alien Saga Forever! ^_^
Non so esattamente Lucius, io avevo dei DVD singoli con le versioni vecchie e qualche contenuto. da quel che mi pare di capire è un’operazione fatta per lanciare il blue ray..ma credo comunque che ci siano alcuni contenuti nuovi. poi puoi scegliere anche ctra la confezione con il face hugger in rilievo e quella con l’uovo
giusto per raggiungere il massimo del nerd… ricordo di aver comprato a Londra ancora in k7 una versione di ‘Barbwire’ con pamela Anderson con il bustino in cuoio’ embossed’ intorno alal cassetta. pezzo da collezione….
Lucius, da quel che ho letto sui contenuti speciali e sui film stessi dovrebbe essere la stessa versione degli ultimi doppi dvd usciti, quelli con uno sfracello di bonus… forse qui c’è qualcosa in più. magari.
Steve: appena Andrea Colombo sarà disponibile ci cimenteremo pubblicamente con uno scritto in cui entrambi daremo giustificata collocazione di genere ad “Alien”: SF o horror?
Mi sembra un’ottima iniziativa per cui affila le armi….
“Ovunque e in ogni momento…”
ci siamo sentiti oggi a voce. in effetti è mia intenzione organizzare un bel dibattitto sui rapporti tra Horror e fantascienza magari coinvolgendo il Diacono e altri esperti come Danilo, te e magari qualche voce femminile…
Verrebbe fuori qualcosa di molto interessante. Lo si farà, ovviamente, al di là e al di sopra della mera disputella fine a se stessa, ma per poter fornire dei solidi argomenti di interpretazione a disposizione di chiunque si sia posto il problema almeno una volta. “Alien” potrebbe essere l’opera emblematica di riferimento ma ce ne sarebbero anche altre. Pensa solo a “Frankenstein”, ufficialmente primo libro di SF moderna e figura invece diventata icona dell’horror cinematografico…
sempre acuto e ‘dotto’ Mike. certo, il tempo di organizzare la discussione in modo che, appunto, non diventi un’arena per gladiatori ma uno scambio di idee.
La quadrilogia di Alien è l’unica che sia stata da me acquistata. La storia inizia eoni fa, e non ricordo se vidi prima il film o lessi prima il libro. So che il libro lo lessi da piccola, avevo meno di dieci anni, e mi s’impresse in memoria. Ciò nonostante, non ho mantenuto fedeltà al primo film, perché ognuno dei quattro – ognuno – ha un qualcosa che lo rende memorizzabile ed apprezzabile.
Hai ragione anche se vedendoli di fila se ne colgono maggiormente i legami sono ognuna opera a sè.
Complimenti(e lo sai che non lo dico perchè sei tu) perchè il libro di Foster era un testo piuttosto elaborato al contrario di successive novelization. andava molto più a fondo nel tessuto psicologico della vicenda.
Beh, non so quanto ai tempi ne avessi colto. Mi sono messa a sfogliare Skorpio&Lanciostory prima di saper leggere, il che significa che mi sono entrati nell’inconscio in interpretazioni della me di allora – ormai non più rintracciabili. Come i videogames in inglese a cui ho giocato marmocchia senza sapere l’inglese.
L’unica cosa che so è che l’alien è diventato un “amico”, nel senso che ci sono cresciuta.
meglio amico che nemico a meno di non essere un predator…ioho avvicinato la seire qualche anno più tardi di te maè sempre(con l’opera di Giger) un punto di riferimento del mio immaginario