“Eclipse”, Stephenie Meyer

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Il terzo capitolo – seguito di Twilight e New Moon – è anche il più recente trasposto in film. Dei quattro libri che compongono la saga di Stephenie Meyer è anche il mio preferito, se togliamo il romanticismo grondante del primo che esercita sempre un certo fascino sulla sottoscritta: il timore che fosse l’ennesima proiezione deludente è quindi facilmente comprensibile. Tutto sommato devo ammettere che non è stato poi così male.

Ma cosa può raccontare Eclipse, dopo gli amori folli ed i triangoli incerti dei primi due volumi? Ebbene, la vicenda ruota intorno alla rossa Victoria ed alla sua ricerca di vendetta per la morte del suo compagno, avvenuta alla fine del primo volume ad opera di Edward. La logica della fanciulla è esemplare: tu mi hai ucciso il compagno, io cerco di farti fuori la ragazza.
E’ “del tutto casuale” che questo vada a significare l’ennesimo pericolo per quel centro di calamità e sventure che è Bella, rappresentato in questo caso nientemeno che da un esercito di vampiri neonati creati dalla stessa Victoria, talmente poco furbi e poco istruiti da attirare subito anche la mai particolarmente gradita attenzione di Jane, occhi dei Volturi.

Resto volutamente sul vago e senza rischiare eccessivi spoiler. In realtà difficilmente avrete sorprese rispetto alle idee che vi starete facendo con queste poche righe. Perchè il mio preferito, dunque? Perchè per lo meno c’è un po’ d’azione, c’è battaglia per la sopravvivenza, c’è la presa di posizione netta e attiva dei Cullen contro loro simili.

Certo, purtroppo si va anche verso il finale, ma di questo parleremo la prossima settimana…

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