Quando ho scelto questo libro non è stato per il titolo o per la copertina, bensì per il sottotitolo: lei ha due anime, lui deve ucciderne una.
Sapevo perfettamente di poter andare incontro ad una delusione, ma quella frase mi ha incuriosito abbastanza da decidere di correre il rischio.
Jade è la figlia del gestore dell’unico albergo della città, che le fa anche da casa. E’ malandato come tutti gli abitanti del luogo, oppressi dal giogo di una sovrana tiranna dal volto mascherato, ma più terrorizzati dalle creature delle leggende, orribili assassini, chiamati Echo. Dopo un incontro fuggevole con uno di loro, tuttavia, Jade inizia a nutrire dubbi sulla loro natura malvagia. Ben presto, tuttavia, dovrà concentrarsi sui due visitatori giunti dal Nord che prendono dimora nell’albergo, con misteriose casse impenetrabili che producono suoni agghiaccianti . Sullo sfondo della ribellione contro Lady Mar, Jade cercherà di scoprire la verità sugli Echo e, di conseguenza, su sé stessa.
Ho avuto fortuna ed ho trovato un’altra di quelle rarità chiamate libri singoli.
Per quanto la narrazione rimanga spesso ad un livello superficiale, con scarsi approfondimenti in diversi punti che lasciano con un vago senso di incompiuto, la storia è attraente perchè si svolge in un contesto completamente diverso dal solito: niente creature fantasy per eccellenza, niente eroi ed eroine, e soprattutto un ben labile confine tra buono e malvagio. L’ambientazione è assolutamente affascinante, così come le leggende che danno vita ad un mondo fatto di illusioni e di acqua.
Non c’è da urlare al miracolo, intendiamoci, ma è una lettura assai piacevole.
L’unica domanda a cui non ho trovato risposta è stata la scelta del titolo, a mio avviso non molto pertinente.
Il sottotitolo che è stata la mia esca, invece, è perfetto.
“Non ha corpo, sussurrò la ragazza. Dalla ferita sgorgava acqua. Né sangue.“