"Insomnia", Stephen King

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Ho sempre avuto una certa soggezione dei libri di Stephen King: non sono particolarmente coraggiosa, neppure davanti alla finzione dei film dell’orrore o similari. Avendo avuto un’esperienza piuttosto negativa con “Alien” (non con il film, bensì con il libro) ho guardato sempre da lontano i libri scritti da lui, che pure nulla centra con “Alien”, ben sapendo che non avrei probabilmente retto bene nemmeno la lettura e non solo i film.
Ho fatto solo tre eccezioni, due spinte da mio marito ed una da semplice curiosità: oggi scriverò di una delle due del primo tipo: “Insomnia”.

Ralph Roberts, anziano giovanotto che vive nella città di Derry nel Maine, soffre negli ultimi tempi di un’insonnia che riduce sistematicamente le ore concesse al sonno. Dapprima si tratta di svegliarsi solo molto presto, ma in breve diventa ogni giorno prima. Questione di minuti, che lo portano tuttavia inesorabilmente sempre più vicino alla veglia completa.
E’ stanco, Ralph, e non capisce per quale motivo non riesca più a dormire. Nemmeno i medici riescono ad aiutarlo, si limitano a classificare questi episodi come “risveglio prematuro” associandolo forse alla recente condizione di vedovo.
Ma lui si rende conto ben presto che non si tratta di qualcosa di così semplice: nella cittadina avvengono fatti inquietanti, iniziati con l’apparente pazzia di Ed Deepneau, padre e marito modello diventato di colpo violento, volgare ed aggressivo.
Come se non bastasse, la mancanza di sonno inizia a far vedere a Ralph dei fenomeni impossibili, al di la di quanto si possa considerare allucinazione. Tra essi, i “dottorini calvi” – così chiamati ribattezzati da Ralph – che sembrano apparire nei momenti e nei luoghi più strani ed in qualche maniera visitati dalla morte.
Cosa succede a Derry? In quale modo l’insonnia è legata ai fenomeni che sembrano avvenire?

“Insomnia” tiene fede al suo titolo. L’inizio panoramico nella cittadina amata da King (sede infatti di molti dei suoi libri) mostra i personaggi che ci accompagneranno in un viaggio tra realtà e fantasia. Ciò che la mente è capace di comporre nello scorrere delle pagine del libro dipende senz’altro dalla singola capacità di lasciarsi andare, di farsi per certi versi suggestionare da ciò che Stephen King vuole raccontarci.
Il crescendo della storia, lo sviluppo dei fenomeni, la trama che si compone dietro ciò che sembra evidente e che si modifica e si plasma ad ogni pagina, ad ogni minuto in cui si lascia vagare la mente nel limbo creatosi dall’immaginazione rende possibile il non riuscire a dormire. Letteralmente. Affascinato ed incapace di smettere di leggere oppure coinvolto al punto di temere i propri sogni, “Insomnia” cattura il lettore e convince, muovendosi vicinissimo al racconto dell’orrore senza mai sfociare in esso.

Perchè il mondo dei sogni è la sottile linea tra veglia e inconscio, tra realtà e fantasia.
Non sempre i sogni sono piacevoli, così come non sempre può esserlo il risveglio.

Volete provare a dormire?

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One Response to "Insomnia", Stephen King

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