Cosa ne pensate della Storia, quella con la S maiuscola?
Anche se ammetto di non essermi poi applicata un granché a scuola, l’ho sempre trovata affascinante. Più di una volta mi sono chiesta come sarebbe stato vivere in un altro tempo, ad esempio il Medioevo, sebbene per motivi probabilmente infantili: dame, cavalieri, tornei…sembra tutto molto romantico, anche se so bene che la realtà era molto, molto diversa.
Invece dei GDR, Giochi di Ruolo, che mi dite?
Ce ne sono talmente tanti ormai, da tavolo o online, ambientati in ogni Regno che vi venga in mente così come nello spazio o sulla Terra in epoche variegate. Ho giocato diversi anni ad un gioco del genere, online, ambientato in un periodo che poteva essere paragonato al Medioevo.
Detto così, non è difficile capire che il filo conduttore tra le due cose sia, nel mio caso, il Medioevo; ma cosa ha a che vedere questa digressione con un libro? Molto semplice: immaginate di essere ai giorni nostri, la tecnologia ludica ha raggiunto livelli molto più avanzati, al punto da essere disponibile per gli appassionati di GDR online un gioco avanzatissimo ad immersione totale: un caschetto dotato di occhialini tridimensionali e cuffie che trasmettano i suoni di ambientazione, dei guanti che consentano di muovere le proprie mani anche nel gioco ed una visione in prima persona. Altra chicca: ognuno può “creare” la sua ambientazione, scegliere un periodo storico reale, programmare con tutte le informazioni possibili l’epoca scelta in modo da avere l’esperienza più realistica del mondo; inoltre anche il personaggio che si desidera interpretare è interamente programmabile, dalle vesti che indossa alle sue abilità. Resta ovviamente un’esperienza ludica, per quanto immersiva e coinvolgente, perciò nulla di quello che accade durante la partita ha conseguenze nel mondo reale.
Questo gioco si chiama “Hyperversum”, ed è alla vigilia di una partita che inizia il nostro libro.
Ian è un bravissimo programmatore e Daniel non vede l’ora di dare il via alla nuova avventura. Il luogo scelto è, ovviamente, il preferito di Ian: Framcia, XIII secolo, con le sue guerre ed i suoi eroi. Tutto è pronto in casa: oltre ai due ragazzi parteciperanno anche il fratello minore di Daniel, la fidanzata e due compagni di scuola che si collegheranno alla rete da un altro edificio. Il gioco inizia e subito intorno a loro tutto si fa incredibilmente reale: solo l’assenza delle sensazioni di caldo e freddo e degli odori tiene ancorati alla vita reale, sicura e tranquilla. Almeno fino a quando, con una sensazione che li travolge e li stordisce, di colpo tutto cambia: la terra sotto le loro dita è umida, il vento freddo… la Storia non è più tale.
Innanzitutto è da precisare che volendo si tratta di una serie di tre libri; il termine “volendo” non è casuale, poiché quando ho letto il primo non avevo la minima idea esistesse un seguito e l’ho ugualmente apprezzato moltissimo: il finale resta aperto, ma è uno spazio che lascia sfogo all’immaginazione ed alle supposizioni, senza essere in alcun modo frustrante. I due seguiti (“Hyperversum – Il Falco ed il Leone” e “Hyperversum – Il Cavaliere del Tempo”) proseguono il filone in maniera ugualmente interessante, ma non giungono comunque ad una fine, segno che l’autrice prima o poi probabilmente aggiungerà almeno un altro volume. Il primo libro, semplicemente “Hyperversum”, resta comunque a mio avviso quello con il maggior impatto, probabilmente per via della novità; è facile infatti comprendere come i due successivi siano ambientati nelle terre francesi con la consapevolezza di ciò che accade e del perchè, a differenza del primo episodio.
Sebbene non ci sia uno stile letterario leggendario, e nonostante alcune parti siano “banali” (inteso come facilmente comprensibile dove andrà a parare), è un libro che si legge volentieri e con molta scorrevolezza.
Dunque, come uscire da Hyperversum?
Alla prossima puntata!
a me è piaciuto di più il primo libro perchè era molto coinvolgente… ma ci sarà un seguito dopo il terzo libro???
L’autrice non lo esclude, anche se per ora ha deciso di dedicarsi ad altri progetti.
Il finale de “Il Cavaliere del Tempo” è lasciato comunque aperto per cui c’è spazio per poter ampliare la storia in futuro.
sì infatti è un finale che ti lascia pensare che ci sarà un seguito…
Personalmente, anche se come giustamente detto è stato solo il primo libro a costutire la novità, spero lo scriva.