LC: Ciao Amanda, sono Lucia, lo sai che oggi ho terminato il tuo romanzo Mai più senza rossetto (n.d.r. la versione pubblicata da Lampi di Stampa nel 2010) e sento un po’ la mancanza di Alice e dell’atmosfera che si crea intorno a lei fra pianti, pannolini caccosi, suocere e madri ultra rifatte e gelosia a go-go: insomma ho fatto un bel tuffo nel mio passato di mamma! Dov’è Alice in questo momento e cosa sta facendo? Accudisce il secondo figlio oppure dopo una passata di rossetto è alle prese con il reinserimento nel mondo del lavoro per far valere la laurea così tanto agognata?
AG: Alice è una donna, per cui mi sento di poter affermare con sicurezza che sta facendo tutte queste cose insieme.
LC: Quanto incide la tua esperienza di vita reale nelle pagine del tuo romanzo?
AG: I personaggi del libro sono inventati, ma rispecchiano tutti qualcosa del mondo di mamme/mariti/suocere che mi circonda. E anche di me stessa. Alice incarna le mie ansie di mamma, le ingigantisce fino a renderle paradossali e ridicole, e così facendo le esorcizza. Scrivere questo libro è stato meglio di una psicoterapia! Sicuramente più economico.
LC: Fra le righe si legge una velata denuncia al maschilismo della società alla figura di un padre assente e ipercoccolato dalla madre, alla netta divisione dei ruoli: quale soluzione propone Alice a questi atavici luoghi comuni in cui resta intrappolata? Una semplice passata di rossetto riesce a risolvere, agilmente tutto?
AG: Mettersi il rossetto è un gesto con un simbolismo potente: significa che ti devi ricordare di essere una donna oltre che una mamma e che devi difendere quello che sei, anche se non è semplice perché il nostro sistema di vita non ci sostiene; ma ciò che facciamo noi donne, il modo in cui ci vediamo, è fondamentale. Tempo fa guardavo un filmato in cui in Iran una donna anziana e coperta fino ai piedi picchiava una ragazza che indossava i jeans e lo spolverino che osano le più emancipate. Nessun sistema si perpetua senza la nostra connivenza. Anche se in passato sono stata definita una scrittrice femminista (secondo me un po’ a sproposito), io non sono per la guerra fra i sessi. Il fatto è che io proprio non capisco perché ci debba essere un dominio di un sesso sull’altro e credo che un mondo migliore possa nascere solo quando impareremo a collaborare, a progettare insieme, quando cominceremo a considerarci una risorsa gli uni per gli altri, ad apprezzare le diversità.
Sul lungo periodo poi noi mamme siamo le suocere del futuro e i nostri figli un domani saranno i mariti: come dire che la palla sta a noi.
LC:Una interessante iniziativa hai pubblicato sul tuo blog in occasione della Festa della Mamma mi spieghi come si può avere una copia gratuita di MPSR?
AG: Poiché Mai più senza rossetto è un romanzo sulla maternità, ho deciso di mettere… in palio 5 copie in occasione della festa della mamma. Partecipare è semplice: se sei iscritto alla pagina di Mai più senza rossetto (http://www.facebook.com/pages/Mai-pi%C3%B9-senza-rossetto/111229445585089?v=walloppure), scrivi sulla bacheca che intendi partecipare e se hai un blog e vuoi aggiungere l’immagine della copertina preleva il codice dalle info o scrivimi una mail. Se non sei iscritto, clicca su “mi piace”, condividi la pagina e poi lascia un commento. L’estrazione verrà effettuata con l’ausilio di Random.org, in occasione della festa della mamma.
LC: Amanda torniamo al presente e dimmi quali novità hai in serbo per i tuoi fan?
AG: Un altro libro sulla maternità, scritto a quattro mani con una mia amica, Cristina Perrotti. Un manuale, però: ironico e pratico. Non sappiamo ancora il titolo, ma si tratta di 50 consigli utili, pratici e collaudati, scritti con lo stile del mommy blogging, quindi brevi e divertenti. Le mamme che lo hanno letto in anteprima ci hanno detto che gli è venuta voglia di fare il secondo o il terzo figlio, perché a leggere il libro sembra “quasi” facile; per fortuna, così mi sono riscattata, visto che qualcuno mi aveva detto che con Mai più senza rossetto “ci ero andata giù pesante”.
LC: Bene allora avremo più bambini, più mamme felici e meno stressate e il posto dei papà indaffarati al lavoro chi lo riempirà?
AG: In realtà in Italia lavoriamo molto e male. In non so quale ricerca veniva evidenziato che il nostro paese in relazione al resto d’Europa ha un numero di ore lavorate molto elevato, a fronte di una produttività piuttosto bassa. E poi ci sono gli esempi di altri paesi, da questo punto di vista idilliaci: in Norvegia, dove sono state applicate le quote rosa ai consigli di amministrazione, le aziende sono cresciute. Si fanno più bambini e gli uomini sono più felici perché è stata data loro la possibilità di partecipare alla vita dei figli.
LC: Quali speranze nutre Amanda Gris quale scrittrice in questo oceano di scrittori, editori e, ahimè, sempre troppo pochi lettori?
AG: Ho lasciato un lavoro certo per scrivere: io sono per natura piena di speranze!
LC: Lasciatelo dire Amanda, sei davvero una sorpresa tutta da scoprire. Quando nasce Amanda scrittrice? E poi raccontami perché ti definisci “schizofrenica” nel tuo profilo su www.maipiusenzarossetto.it
AG: Amanda scrittrice nasce a 14 anni, quando, non so perché (il voto più basso l’avevo proprio in italiano), ho detto a mia madre che non doveva preoccuparsi del mio futuro perché avrei fatto la scrittrice. Figurati come si è sentita tranquillizzata lei!
“Schizofrenica” perché nella mia vita sono concentrate una pluralità di vite diverse. Non riesco a fare una cosa per volta. Anche adesso che ho rallentato molto la mia vita per scelta, sono sempre catturata da molte cose, ho mille interessi.
LC: e’ un vero piacere parlare con Te, Amanda, e il tempo scorre veloce… Per finire la Nostra chiacchierata ti passo una carrellata di botta-e-risposta:
quale è il tuo libro preferito…
AG: Questa è una domanda a cui non so rispondere. I libri sono legati a fasi della vita e probabilmente potrei individuarne uno per ogni periodo. Posso dire che in generale amo molto Abraham Yehoshua.
LC: L’ultimo libro letto …
AG: L’ultimo finito è I love mini-shopping
LC: …e quello che hai sul comodino…
AG: Credo che questa risposta completi quella sulla schizofrenia: sto leggendo cinque romanzi e cinque saggi.
LC: Quale sogno hai nel cassetto…
AG: Trasferirmi sulle Dolomiti.
LC: E quale regalo hai chiesto a Babbo Natale…
AG: Una collana d’ambra.
LC: E per finire: ma tu il rossetto lo indossi ogni giorno?
AG: Ahi! No! Io adoro il rossetto e riesco a impormi per lunghi periodi. Poi mi capita l’herpes e prima che riesco a riprendere il giusto ritmo ci metto un po’. Però tengo rossetti dappertutto, così , se mi ricordo, posso sempre metterlo all’ultimo momento.
LC: Un saluto e una dedica speciale per le Mamme e i Papà che ci leggono:
AG: Ai genitori di bambini piccoli (fino a 3-4 anni) dico di tenere duro, perché poi diventa tutto più facile. A tutti auguro di riuscire a godersi i momenti da trascorrere con i propri figli, di potersi ritagliare degli spazi in cui essere mamma o papà, senza essere travolti dal quotidiano.
LC: Grazie Amanda ora ti saluto e ti lascio ai tuoi molteplici impegni! Ci risentiamo quando uscirà il nuovo libro: tienimi aggiornata…
AG: Grazie a te. È stata una conversazione davvero piacevole. A risentirci presto e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti. Un saluto anche a tutti coloro che leggeranno l’intervista e magari anche il libro.