Halloween in Japan

Voglio dedicare il post di questa settimana alla notte più paurosa dell’anno e soprattutto a come viene vissuta nei paesi orientali. Anche in Giappone, infatti, negli ultimi anni si è diffusa la tradizione di festeggiare Halloween, così come molte altre ricorrenze prettamente occidentali: nel paese del Sol Levante vengono organizzati party in maschera e serate a tema in cui, come da copione, i bambini si vestono coi costumi più particolari, si balla, si canta e il divertimento è assicurato. Addirittura esistono snack a tema e confezioni speciali, a testimonianza del fatto che il business e il merchandising riguardo a questa festa sono in crescita. Non mancano inoltre le sfilate, come questa organizzata dagli Universal Studios of Japan.

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La ricorrenza invece che più somiglia al nostro 31 ottobre è Obon, la giornata in cui gli spiriti dei defunti tornano a farci visita: si svolge in estate, dal 13 al 16 agosto, periodo in cui tutti i Giapponesi sono in ferie e possono quindi dedicarsi all’accoglienza dei propri avi.

Secondo la tradizione si preparano per l’occasione un cetriolo e una melanzana, che rappresentano rispettivamente il cavallo e la mucca, i mezzi con cui i morti arrivano e si dipartono dalle loro vecchie case: il cavallo è più veloce, mentre la mucca, veicolo su cui si allontanano, è più lenta, così da rimanere più tempo nel mondo dei vivi.

La cerimonia inizia il 13 agosto con l’accensione delle candele e delle lanterne per accogliere le anime, prosegue il 15 agosto con il pranzo di tutti i parenti riuniti e la visita al cimitero e si conclude infine il 16 con una nuova accensione delle candele, questa volta per mostrare ai morti la via del ritorno verso l’aldilà.

E’ una festa sicuramente molto diversa dalla nostra commemorazione dei defunti e non ha nulla a che vedere con fantasmi e creature fantastiche: in Giappone infatti gli spiriti sono più simili a divinità naturali che vegliano sui propri cari e li proteggono.