Non devi attraversare la città ogni mattina per andare in ufficio.
Devi attraversare la città ogni mattina per andare a mare.
Non devi discutere col posteggiatore di piazza Magione.
Devi discutere col posteggiatore di piazza Valdesi.
In caso di telefonate moleste puoi sempre dire richiamami, per favore, non ho il pc davanti, sono in ferie.
In caso di inviti molesti non puoi accampare la scusa mi spiace ma non posso, domani a quell’ora lavoro, non sono ancora in ferie.
Puoi prendere un caffè al bar quando ti pare.
Nessuno prepara un decaffeinato schiumato buono come quello del capo.
Non devi svegliarti presto.
Ti svegli comunque presto perché c’è caldo, perché sei abituata, perché devi fare qualcosa di improrogabile prima di andare a mare, perché è così e basta.
Non hai scadenze da rispettare.
Tutte le scadenze ti aspettano al ritorno in ufficio e in preda al panico cerchi di portarti avanti col lavoro.
Puoi leggere tutti i libri che affollano il tuo comodino da molti mesi.
Dopo che li hai letti non puoi commentarli con le colleghe.
Non devi stare tutta la mattina davanti al pc.
Stai tutta la mattina davanti allo smartphone.
Hai moltissimo tempo libero.
Non sai come usarlo e ne sprechi una buona metà cercando di ottimizzare e i tempi e di trovare le giuste priorità.
Non hai voglia di cucinare e ti piacerebbe mangiare fuori ogni sera.
Non puoi permettertelo.
Puoi fare un giro in centro e approfittare dei saldi.
Della tua misura non c’è più nulla in giro, è stato comprato tutto da chi era già in ferie mentre tu ancora no.
Vorresti dedicarti a tutto ciò che hai trascurato durante l’anno: pulire a fondo la casa, fare sostituire il vetro rotto in balcone, fare giardinaggio, finire il corso online che hai lasciato a metà.
C’è troppo caldo per ognuna di queste attività.
Hai programmato un viaggetto semplice ma grazioso.
Proprio il giorno della partenza le tue colleghe, di ritorno dalle ferie, hanno fissato una riunione di enorme importanza strategica.
Hai aspettato per un anno le ferie e finalmente sono arrivate.
Tra pochi giorni saranno finite.
Ho finalmente finito di leggere La vita sessuale dei nostri antenati di Bianca Pitzorno. Devo ammettere che molti degli elementi che l’autrice ha lasciato in sospeso non mi erano chiari: ho dovuto consultare un gruppo su Fb e la persona che me lo aveva consigliato per riuscire a dipanare la matassa. Il romanzo merita, è vivace e divertente, un po’ soap opera, è vero, ma immagino che fosse qualcosa di voluto. Ho letto molte critiche ingenerose e sono ancora perplessa su qualcosa: penso che presto lo rileggerò.