Ci sono giorni in cui le parole sono di troppo. Giorni in cui aprire bocca e lasciar uscire tutte le sillabe bloccate tra lingua e denti è un’impresa pericolosa, malsana. Ci sono giorni in cui tutto quello che avresti voglia di dire è la malattia fa schifo, o non riesco ad andare avanti, o senza te le mie giornate sono vuote, o mi manca da morire il tuo sorriso. Giorni pieni solo di muri e porte chiuse, di candele da accendere dal cero pasquale leggendo una litania di nomi, giorni di soddisfazioni non godute, di momenti persi, di fiaccole spente dal vento, di fiori che cadono. Di risposte che non arrivano, di vasi rubati, di sorrisi dolci e immensamente tristi, di scuse sussurrate, di grazie di essere venuta; di amici in cerca di risposte, di tentativi andati a vuoto, di foto da stampare e consegnare, di ricordi dolorosi; di niente sarà più lo stesso, adesso.
Ecco, oggi è uno di questi giorni. In questi giorni non c’è altro da fare che mandar giù qualcosa, e poi abbassare la testa e andare avanti; e poi, soltanto, chiedere un abbraccio, ma un abbraccio vero, forte, da mozzare il fiato, da star male. E ricambiare quell’abbraccio, in silenzio, pensando solo a non staccare le braccia, a non mollare la presa, a non lasciarsi andare. Perché forse l’unico modo di far passare questi giorni è stringersi alle persone che si amano: stringerle forte, non permettere che la disperazione e l’incomprensione, la paura e il dolore e gli errori e le parole sbagliate ci portino via chi amiamo. Opporsi, semplicemente, a corpo morto, senza pensare, senza ostinarsi a discutere e spiegare e capire: soltanto, stringersi. Stringersi forte, chiudere gli occhi, allontanare il mondo. Abbracciarsi, e basta.
Ecco, il post di oggi è solo questo: un abbraccio silenzioso, disperato e saldo e doloroso e rovente e duro, come il cielo grigio piombo di Palermo, come tutte le parole che non riesco a dire, come i cattivi pensieri che cerco di non ascoltare, come il mal di testa e la rabbia e la voglia di rivalsa, come i perché proprio a me? come i perché, invece, a te?. Solo un abbraccio, e niente più. A volte non serve altro.
<3
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