Momenti di trascurabile felicità.

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Quando il semi-labrador ulula, o sgranocchia spontaneamente uno dei suoi biscotti riso-e-pollo, o mi porta il riccetto giallo con fare speranzoso; quando, a metà di una passeggiata nella solita aiuola, mi guarda e inalbera l’espressione da cane felice. Quando cammino tenendo per mano qualcuno a cui voglio moltomolto bene. Una giornata di sole, la luce delle sei del pomeriggio ad aprile, il pensiero che ancora c’è tempo prima che arrivi l’estate. Guardare monte Cuccio e scoprire che i versanti bruciati qualche mese fa sono di nuovo verdi.

Quando qualcuno mi consiglia un libro, con entusiasmo e gli occhi che brillano e la voglia di condividere belle frasi e belle idee e belle parole e bei personaggi, bei momenti insieme, quando ne parleremo a lettura conclusa. Quando qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla, quando mi guarda negli occhi, quando mi saluta con un abbraccio e non col rituale bacetto-al-volo con schiocco di labbra a un centimetro dalla guancia. Quando qualcuno mi trascina fino a uno scaffale nell’angolo di una libreria del centro, per aiutarmi a cercare un libro che possa piacermi. Quando un amico mi regala un libro solo perché ho detto che lo desidero, anche se non ho mai sentito il suono della sua voce né la consistenza dei suoi passi.

Scoprire che esiste una gelateria che prepara il cono al gorgonzola; sperare, un giorno, di poterlo assaggiare, e ipotizzare, nel frattempo, abbinamenti felici col gusto nocciola o col pistacchio o con la vaniglia variegata all’amarena. Quando il soufflè non si siede, quando i biscotti non si sbruciacchiano sul fondo, quando al non-più-ottuagenario piace il pranzo che gli ho preparato per il compleanno, anche se non gli è chiaro se quelle palline gialle nel piatto siano pasta o patatine. Quando il caffè macchiato del bar all’angolo non ha quello sgradevole sentore di bruciato.

Sentir dire che la malattia del semi-labrador non è grave come sembrava, e che il fatto di essere un semi-labrador e non un esemplare di razza pura lo ha preservato da patologie più gravi. Sentire di essere amata, anche nella mia colpevole e molesta imperfezione. Sentire il primo calore del sole sulla pelle, la voce di una persona che mi addolcisce il sorriso, il profumo di pane in un discount aperto il pomeriggio del 25 aprile. Sentire in radio e al super e per strada la nuova canzone di Max Gazzè, e sperare che una tappa del tour sia a Palermo, e che i biglietti non costino troppo. Sentire di nuovo il verso insistente delle tortore, dopo tanti mesi di silenzio.

Pensare per l’ennesima volta che Palermo sia una città splendida anche e soprattutto perché è possibile imbastire un pasto comprando qualcosa di pronto che sia gustoso e sano e non da fast-food: patate, fagiolini e carciofi bolliti già cotti dal fruttivendolo insieme a cipolle e peperoni arrostiti, e involtini di pesce spada preparati in pescheria, da infornare: perché cucinare il pesce mi piace, ma per gli involtini bisogna iniziare col battere delicatamente le fettine di pesce spada, comporre il ripieno con pezzetti di pesce, pangrattato lievemente tostato, uva passa, pinoli e succo di agrumi e confezionare ogni boccone singolarmente; fattibile, certo, ma lungo e abbastanza noioso.

Scovare un libro di Francesco Piccolo che ancora non ho letto, e comprarlo senza ascoltare il cicaleccio di critiche di qualcuno che non lo ha apprezzato, e scoprire che è proprio come lo desideravo: dolce arguto intelligente e umile, tenero e sfrontato, lieve e complesso; notare che, a distanza di anni, i libri di Francesco Piccolo mi comunicano sempre la stessa sensazione: quella di stare leggendo qualcosa a cui avevo pensato molte volte, senza riuscire davvero a capire cosa fosse; come grattare distrattamente un punto della testa, pensando: ecco, era proprio lì che avevo prurito: il sollievo di sentire che quella cosa che avevo sulla punta delle lingua, in maniera inconsapevole e cieca, era già atterrata a pagina 32 di un libro con un ottovolante in copertina.

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4 Responses to Momenti di trascurabile felicità.

  1. giuseppe says:

    Ho semplicemente aggiunto il tuo feed all’RSS Reader… continuo a seguirvi, Grazie!

  2. lorenzo says:

    Articolo molto interessante

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