Di nuovo Ip Man stasera in TV

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Torna Ip Man, stasera in TV (RAI4, ore 21.10), torna il mito e il cinema marziale di alta qualità.
Purtroppo non torna il sogno: “Ip Man 2” (2010) non supera la bellezza del primo film, né in realtà la eguaglia, ma merita assolutamente d’esser visto.

Dopo essere scappato dalla Cina in guerra, il nostro maestro di Wing Chun si trasferisce ad Hong Kong per aprire una propria scuola marziale: non ha pensato però che la città ne è stracolma, e che c’è una “mafia marziale” a cui sottostare.
Oltre che lo scontro fra scuole rivali – che al cinema si è visto fino alla nausea – c’è quello con l’Occidente. Un corrotto funzionario di polizia organizza un torneo di boxe con il campione Twister, che – fra boccacce e smorfie – riuscirà ad offendere sia i cinesi come popolo che come lottatori. La vendetta morale sarà durissima.
Ricordo che il pugile Twister è interpretato dal britannico Darren Shahlavi, che già sullo schermo ha combattuto contro Steven Seagal in “Born to Raise Hell” e contro Michael Jai White in “Tactical Force”.

Dalla postazione di coreografo dei combattimenti, il titanico Sammo Hung scende in campo anche come co-protagonista della storia, nel ruolo del maestro Hong. Vederlo di nuovo combattere contro Donnie Yen è un’emozione grandissima, ma lo stesso i due li preferivo di gran lunga in “SPL” (2005).

Arti marziali di gran qualità e un film fatto bene (anche se non un capolavoro): questa è la ricetta che la coraggiosa e lodevole RAI4 sta preparando, ogni martedì in prima serata. Non ci resta che battere le mani! ;-)

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2 Responses to Di nuovo Ip Man stasera in TV

  1. alessandro says:

    ho appena visto i 2 film su rai4 , uno dietro l’altro.
    i valori espressi nei film son gli stessi gia’ visti in tanti film, ma questa volta i buoni sono i cinesi che subiscono angherie prima dai giapponesi e poi dagli inglesi.
    non so se le storie siano vere, romanzate, o di pura fantasia pur basate sulla vita del maestro.
    se il primo film è meritevole di portare un contesto da guerra di occupazione con temi legati al contesto sociale e culturale (da “fuga per la vittoria” in versione piu’ realistica, sino ad un braveheart o senza andar lontano sui film italiani legati alla guerra, occupazione etc), il secondo puo’ esser facilmente bollato come il remake di rocky4, con alcuni aspetti legati alla poverta’ di rocky e rocky2, la lealta’, il rispetto, i problemi con la famiglia (ma qui la moglie non rompe di continuo come Adriana), con lo stesso film su bruce lee quando ci son le difficolta’ circa la gestione della scuola di arti marziali. Una rivincita morale sulla Hong Kong liberata dall’occupazione inglese.
    Ad ogni modo bello il primo, piacevole il secondo anche se in alcuni momenti un po’ troppo “gia’ visto”.

    • Lucius Etruscus says:

      Be’, una dose di “già visto” tocca sempre metterla in preventivo, soprattutto quando si parla di film nati per omaggiare leggende popolari. Ip Man era una persona reale ma l’apologia cinese tende sempre a sfociare nel mitologico: anzi anzi che non l’hanno fatto volare! :-D
      Oggi il luogo comune vuole i cinesi degli “invasori”, ma in realtà è un popolo che è stato oppresso per secoli e a cui è stato insegnato a chinare il capo davanti agli invasori, chiunque essi siano. Ma se già gli occidentali sono visti come sfruttatori che irridono la loro tradizione, i giapponesi sono peggio: la loro infinita ferocia e spietatezza hanno segnato profondamente i cinesi, e non può stupire che non esista giapponese buono nei film di Hong Kong!
      Ecco perché quand’è nato il gongfupian è stata un’esplosione: sullo schermo dei cinesi prendevano a calci stranieri e soprattutto giapponesi! La gente andava in delirio!
      Paradossalmente, i nostri critici miopi hanno sin dall’inizio considerato fascista il genere marziale, ignorando completamente la forte dose di ribellione di cui sono sempre stati permeati: prendere a calci il nemico oppressore non è molto fascista! :-P
      Il genere “scuole rivali”, infine, agli inizi del genere era un filone talmente sfruttato che in effetti “Ip Man 2″ non ha nulla da aggiungere. Diciamo che si limita a testimoniare che non si trattava di invenzioni filmiche, ma che questa violenta rivalità c’era (c’è) davvero.
      Sono contento che RAI4 ci permetta di parlare di questi film: prima era prerogativa di chi se li guardava con i sottotitoli in lingue strane :-P

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