Agli inizi del febbraio 1993 Jean-Claude Van Damme morì… Ovviamente non è vero, ma è proprio in questo periodo che per la prima volta uno degli altri rarissimi fan dell’attore mi chiese «Ma è vero che è morto Van Damme?»
All’epoca l’attore belga era sicuramente conosciuto dagli appassionati di film di arti marziali, e cominciava ad essere noto anche ad un pubblico un po’ più vasto. Non c’era Internet e giornali e riviste erano proprio come oggi: incompetenti e superficiali. Le notizie fresche erano difficilissime da trovare, e visto che chi si occupava di cinema ignorava ancora che esistesse Van Damme, come si poteva controllare se l’attore era ancora in vita?
Io rincuorai il fan con un sorriso di superiorità: «Ma l’hanno detto alla radio», mi rispose lui. Alla radio hanno parlato di Van Damme? Visto che però erano notizie riportate da amici di amici, la cosa finì lì.
A metà febbraio un altro fan tornò alla carica: «Hanno detto che Van Damme è morto in un incidente d’auto»… Ma dove le sentite ‘ste notizie? Mistero.
Però il germe è piantato: come potevo io essere sicuro che il belga era ancora vivo? Le uniche notizie che avevo era che negli USA il suo nuovo film “Nowhere to Run” (che sarebbe uscito da noi con lo stupido titolo “Accerchiato“) era al 4° posto nei botteghini. – A ripensarci oggi, visto che il film non era proprio gran che, pure troppo bene era andato!
L’unica fonte di informazioni per noi italiani, all’epoca, era una rivista tedesca: “Bravo“, si chiamava, ed era – o forse è ancora? – una specie di rivista gossippara per ragazze, con foto e adesivi di cantanti o attori giovanotti del momento. (La foto che apre il pezzo è presa da un suo numero!) All’epoca Van Damme era visto come un bel ragazzetto emergente e quindi quasi in ogni numero c’erano articoli e roba varia su di lui… in tedesco! Le riviste italiane parlavano sempre degli stessi film e sempre degli stessi attori, quindi per avere notizie aggiornate toccava andare in giro con il dizionario di tedesco… Ma in quel periodo, sembrava che “Bravo” avesse dimenticato il suo idolo! A fine febbraio su questa rivista uscì la notizia che Jean-Claude aveva divorziato dalla storia moglie Cladys Portugues e se la stava spassando con Darcy LaPier (che poi se non sbaglio ha sposato e divorziato e via dicendo). Notizia, però, risalente al settembre ’92… niente di fresco!
Il 3 marzo andai in videoteca perché era finalmente uscito a noleggio “Lionheart“: il gestore sapeva che ero – sono! – malato di questi film, e appena mi vide disse «Hai sentito? Pare che la morte di Van Damme era solo una trovata pubblicitaria?» Ma dove ha sentito ‘sta roba, ancora non è dato da sapere…
Ricominciò la trafila: amici avevano sentito amici a cui altri amici avevano detto che avevano sentito che Van Damme era morto. Il 18 marzo “Bravo” pubblica le foto di un premio dato ad alcune star tra cui J.C.: è quindi vivo e vegeto? Sul premio c’era però la targa “1992″… niente, ancora notizie vecchie.
Il 30 marzo il settimanale televisivo “Film-TV” riportò la notizia del divorzio dell’attore – com’è che notizie sui suoi film invece erano praticamente assenti? – ma anche qui era storia vecchia.
A fine marzo si raggiunse l’apice: girò la voce che la trasmissione “Maurizio Costanzo Show” aveva dato la notizia della morte di Van Damme… ma vogliamo scherzare? Probabilmente Costanzone non sapeva niente della vita dell’attore, figuriamoci della sua morte!
La storia finì il 9 aprile, quando il quotidiano “Il Messaggero” riportò un notizione: Van Damme stava arrivando a Roma per promuovere il film “Accerchiato“!
Possibile che qualcuno abbia veramente organizzato un giro di false notizie per far attirare l’attenzione su un attore di cui in realtà non fregava niente a nessuno? I suoi film erano girati in grande economia: potevano invece permettersi un’operazione pubblicitaria del genere?
Non so cosa dire, ma di sicuro in quei due mesi del 1993 ho visto tanta gente nominare Van Damme senza neanche sapere bene chi era: in realtà era divertita del fatto che fosse morto ed era divertita del fatto che la notizia mi dava un evidente dispiacere. Che bello aver conosciuto persone così…