Entusiasta del suo lavoro con “Mega Shark vs Crocosaurus” (2010), la Asylum affida al regista della Florida Christopher Ray un altro filmaccio, stavolta molto più paradossale ed autoironico: “2-Headed Shark Attack”, andato in onda su Syfy il 17 gennaio 2012 e tuttora inedito in Italia.
La bella Carmen Electra da tempo ha capito che il suo pubblico è in gran parte composto da nerd foruncolosi e amanti delle parodie pacchiane, così non disdegna apparire in filmacci più o meno comici, più o meno “seri”, nel ruolo che ovviamente le si confà maggiormente: se stessa.
Qui gestisce la “Sea King”, una nave-scuola che non sta avendo gran successo fra i giovani a bordo, più intenti a ridere e scherzare che ad imparare le tecniche marinaresche spiegate dal professor Babish (Charlie O’Connell). La situazione peggiora quando durante il viaggio la nave si imbatte in una strana carcassa che le si attorciglia alle eliche. I danni costringono l’equipaggio a sbarcare sulla lussureggiante isola tropicale più vicina.
Una secchiata di adolescenti su un’isola misteriosa: quante ghiotte occasioni per massacrarli uno per uno…
Fra bagnanti seminude e ragazzotti ardimentosi, lo squalo a due teste farà indigestione di teenager e apprezzerà anche l’inserimento posticcio di uno studente di colore: non è un vero film horror se non c’è un nero che muore ammazzato!
Dopo un bel numero di vittime finite fra i dentoni di gomma dello squalone, anche i beoti teenager capiscono che c’è un problema e che non sarà facile tornare sulla “Sea King”, riparata ma ormai irraggiungibile: fra lei e l’isola il mostrone pattuglia le acque e si pappa chiunque si muova.
Come sa chi vede questi filmacci, ognuno di loro nasconde in sé una sequenza che da sola vale tutta la visione: in questo caso, è il momento in cui lo squalo a due teste decide di risolvere lo stallo della situazione – coi ragazzi al sicuro sull’isola – adottando un comportamento davvero inusuale per la sua specie: decide cioè… di prendere a testate l’isola fino a distruggerla!
“2-Headed Shark Attack” è doppiamente ridicolo e doppiamente paradossale, con la sua alternanza mal gestita di scene create al computer e sequenze girate con pupazzoni di gomma. Però di sicuro ha doppiamente più azione di altri titoli del genere “mostracci” e vanta un gran numero di ragazzotti smangiucchiati: quindi uno spettacolo assicurato.
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