[Shark Movies] Shark Night 3D (2011)

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Layout 1La Incentive Filmed Entertainment affida allo stuntman californiano David R. Ellis la regia di questo “Shark Night 3D”, forte del fatto che Ellis nella sua scarnissima carriera registica ha un grande successo all’attivo: “Snakes on a Plane” (2006) con Samuel L. Jackson. Serpentoni e squaloni sono praticamente sinonimi, nel cinema di serie Z…
Distribuito il 2 settembre 2011 negli USA dall’ottima Relativity Media, non ci sono notizie di distribuzione italiana del film: l’unico suo passaggio nel nostro Paese sembra essere quello televisivo su Sky Cinema.

shark nightIl film non può ambire alla bruttezza della serie Z: è troppo ben girato, ben fotografato e con buoni effetti speciali per potersi discostare da un’onesta serie B. Non ci sono trovate ridicole, quindi non è neanche divertente: ci sono i soliti ebeti giovani americani che fanno di tutto per farsi ammazzare durante una vacanza. L’unica particolarità è trovare uno squalo in un lago, ma il Zinefilo è abituato a vedere squali infilati in ogni dove: un lago non rappresenta alcun fascino.
Appena vede Sinqua Walls nel ruolo di Malik, il Zinefilo fa subito una veloce operazione: attore di colore + film horror = le sue chiappe nere saranno le prime a venir mangiate! Gli sceneggiatori lo sanno e un po’ giocano con questo clichè classico, ma il risultato non si discosta molto: solo il cantante-attore LL Cool J si può permettere di non morire nei film horror!
Vogliamo citare i soliti buzzurri che infestano le province americane? Perché ogni film girato in Louisiana deve annoverare fra i cattivi dei rozzi omuncoli locali, rimasti ai primi gradini evolutivi? È un luogo comune o davvero la provincia americana sciaborda di ominidi che sbudellano i turisti?

shark night_BGli esordienti Will Hayes e Jesse Studenberg scrivono una sceneggiatura che cerca di elevarsi dalla cocente banalità di un soggetto ormai ampiamente inflazionato, e gli sforzi sono tanto evidenti quanto degni di lode: non riescono nel proposito, ma già che ci hanno provato è degno di nota.
Shark Night” soffre del male che affligge l’età del 3D: la storia è tutta mirata ad arrivare a quelle scene girate appositamente per la tridimensionalità, per dare agli spettatori annoiati la parvenza di star provando qualcosa di nuovo. Il risultato è che usano uno strumento vecchissimo per gustarsi una storia ancor più vecchia. Ma in fondo è questa la tecnologia: un modo nuovo di proporre vecchiume.

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