Guarda caso le navi scompaiono sempre nel Triangolo delle Bermude: com’è che non spariscono mai in un gelido fiordo nordico? Mistero!
Nel 2001 la famigerata UFO (Unified Film Organization) ha già prodotto “Epoch” e “Shark Hunter”: mica vorremo chiudere l’anno senza un altro bel filmetto a basso costo? Così affida all’inesperto Christian McIntire – tecnico degli effetti speciali promosso per l’occasione regista e sceneggiatore – la realizzazione raffazzonata di “Lost Voyage”, che arriverà sugli schermi americani solo l’11 maggio 2002.
Stavolta gli italiani fanno il colpaccio, e prima ancora della messa in onda americana la Eagle Pictures riesce a portare il film in DVD italiano il 10 aprile 2002, a noleggio, e poi il 29 luglio 2002 in vendita, affibbiandogli il titolo “Ritorno dalle acque maledette”. Chissà come ci sono rimasti male gli americani ad essere stati battuti nella distribuzione di questo gioiellino…
Il tema delle “navi fantasma” è prolifico e munifico: invito di cuore a leggere l’eccezionale saggio di Alessandro Girola Navi fantasma.
Ritrovatosi a dover inventarsi una sceneggiatura, McIntire inizia a scopiazzare a man bassa nel tentativo di dar forma all’informe progetto: i due titoli più celebri che mi sento di identificare come “ispirazioni” sono “Sfera” (1998) e “Virus” (1999), anche se pure quelli non è che fossero originali al 100%.
«Io non sono uno che si impressiona, ma ho paura dei fantasmi!» Con queste idee chiare un gruppo eterogeneo sale a bordo della “Corona Queen”, nave scomparsa molti anni prima nel Triangolo delle Bermude e ora riapparsa misteriosamente. Cosa è successo nel frattempo? Dove sono andati tutti? Chi ha spinto la nave a tornare? Ci sono degli spingitori di navi fantasma?
Tutte domande inutili che servono solo da labile scusa per far muovere i personaggi nei corridoi bui della nave così da morire uno alla volta, come vuole la regola.
Judd Nelson ha avuto belle occasioni nella sua carriera ma ormai fa sempre lo stesso ruolo: la parodia fallita di se stesso. Per fortuna il titanico caratterista Lance Henriksen solleva il morale dello spettatore, ma poveraccio non può fare tutto da solo in un film morto e dalla fattura dozzinale.
Il grande Lance interpreta il capo del manipolo di eroi che dovrebbe studiare la nave misteriosa, ma tanto nessuno obbedisce ai suoi ordini, oppressi come sono tutti dai fantasmi che infestano la “Corona Queen”. La nave infatti a forza di stare nel Triangolo… ha imparato a triangolare!
Il giudizio del Zinefilo è: ma oltre alla nave, non poteva diventare fantasma pure ’sto film?
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