Ancora poco più di una settimana e dopo il ballottaggio si saprà che strada prenderà la Francia e quali effetti ricadranno sul resto del continente. Un eventuale vittoria del candidato socialista Hollande potrebbe finalmente spezzare l’asse conservatore e rigorista di Merkozy avallato dalle banche e dalla finanza che sta portando il resto dell’Europa sul baratro. Il “feticismo” dei conti sopra ogni cosa espresso da questo tipo di governance e rappresentato da Monti e dal resto dei tecnocrati sta snaturalizzando l’Europa nella sua essenza. L’Europa era quella dei diritti sociali, l’Europa senza pena di morte, l’Europa delle politiche ambientali e la rettifica del protocollo di Kyoto, l’Europa delle libertà civili e di Shengen, queste sono le meraviglie dell’Europa. La metamorfosi di tutto ciò nell’Europa dello spread è una prospettiva non troppo lontana. Oggi, questi governi assoggettati alla finanza, stanno smantellando anche le forme più elementari di welfare che hanno sempre contraddistinto il vecchio continente. La Merkel e la politica “del mio giardino” praticata con il fido Sarko a fianco consente alla Germania di mantenere un sistema di welfare di alto livello, ma distruggendolo negli altri paesi. La situazione della sanità in Grecia è da film dell’orrore e dovrebbe
allarmare tutti avendo assoluta precedenza rispetto ogni tipo di conto in ordine.
La speranza è che se Hollande si siederà all’Eliseo possa essere interprete e portatore di una nuova politica in tutta l’U.E, di mettere
la finanza al suo posto e non permettere ai mercati di governare e di
trasformare l’Europa in una sorta di gemella povera dell’Usa. Chissà se a salvarci da questo destino sarà il socialista francese, altrimenti Sarkozy è pronto a tirarci una testata che quella di Zidane a confronto era una carezza.
Grecia, Italia, Portogallo e Spagna per il risultato del ballottaggio possono solo aspettare la vittoria di Hollande e poter dire: Francia libera tutti…