Le correzioni vanno lette

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Hai letto Franzen?

Ehm, veramente no.

Non dico Libertà, ma almeno Le correzioni, le hai lette?

Ehm, no.

Ma devi! Assolutamente. Le correzioni vanno lette.

E chi lo dice.

Tutti lo dicono.

Ah.

Allora vado e, siccome avevo pure un buono acquisto della Feltrinelli, prendo Le correzioni con la foto del bambino seduto a tavola che, immagino, non abbia nessuna intenzione di mangiare.

Allora, la regolina che mi do, prima di dire alcunché, Fra n zen, le prima 50 pagine.

Ehi, ho iniziato…

Oh! E com’è?

Sono a pagina 50…

È troppo presto. Vai avanti, vai avanti.

Ah.

Allora io attacco e vado avanti. Enid la madre, pare che voglia riunire la famigliola per un ultimo Natale da passare tutti insieme appassionatamente. E pare che nessuno della famiglia ci voglia andare, niente, nemmeno sottosforzo con l’ernia. A pagina 142 faccio due punti e una parentesi tonda verso il basso, accanto a questa frase: “Cumulonembi di fumo di sigaretta si stavano raccogliendo nei corridoi.”

Cu-mu-lo-nem-bi.

Poi a pagina 230 inizio un giochino che mi prende molto, fare cerchietti a matita a ogni capoverso:

Questa,

Questo,

Mentre,

Più.

Pagina 231:

Come,

E invece,

Credo,

Finalmente.

Pag 242, un po’ mi piace, Gary, uno dei figli di Enid e Al, oramai cresciuto e con famiglia a carico, è ubriaco e clinicamente depresso. Dopo aver lavorato otto ore, arriva a casa, prepara la grigliata per tutti, e per non far vedere che è troppo ubriaco e depresso, carinamente dice alla moglie Vado a potare quella siepe del cazzo!”. Solo che si sfregia la mano e la ferita è profonda e non vuol saperne di smettere di gocciolare, e allora lui fa così, ficca tutta la mano sanguinante nel sacchetto di plastica che lega bene bene intorno al polso, così il sangue si raccoglie lì dentro e lui può dormire in santa pace.

Allora come va?

Sono a pagina 279.

E?

Il bambino non vuol mangiare.

Fegato?

Sì, e l’hanno lasciato lì a tavola per sempre.

Quella parte è figa.

Ma senti.

Cosa.

Ma come va a finire?

Ah boh, io mica l’ho finito.

F. E.

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