Stamattina il Presidente della Repubblica, Mattarella, parlando della Grande Guerra ha commentato che “…poteva essere evitata…” e che “…è stata guerra sporca, di trincea, ben lontana dalla retorica della vittoria…” Son d’accordo sulla seconda considerazione, ma sulla prima dissento poiché la Guerra del ’15-’18 nacque e si sviluppò come guerra fra nazioni che erano legate da un meccanismo di alleanze che legarono le mani a tutti una volta che il conflitto fu scatenato. Resta da considerare e da individuare quale sia stata la causa scatenante. La storia che sia partito tutto da Serajevo non è soddisfacente come ipotesi in quanto esistono tracce documentali negli archivi dell’Imperial Alto Comando Austroungarico che mostrerebbero come a Vienna si fosse a conoscenza che fosse in preparazione una qualche azione contro la visita dell’arciduca, lo stesso Kaiser Wilhelm alla notizia dell’attentato pare abbia commentato che “adesso Vienna non può non entrare in guerra”! Il Kaiser Wilhelm aveva un grosso complesso d’inferiorità verso i suoi parenti a Londra e si riteneva minacciato dal Regno Unito e dalla sua alleanza con la Francia, ancora nemica dopo la guerra del 1866. Ad Est il Kaiser vedeva la possibilità di conseguire dei rafforzamenti nell’ottica di veder realizzata una mitteleuropa campo di influenza e supremazia di una Grande Germania che fosse l’unione di tutte le genti di lingua tedesca. L’Italia, che pure era alleata con l’Austria-Ungheria e con la Germania, aiutò i soldati serbi a porsi in salvo sulle coste dell’Adriatico mediante una operazione marinara che vide coinvolta la Flotta e di cui si è sempre parlato poco. Nel mentre compiva questa azione, per così dire, umanitaria, l’Italia si apriva ad un’alleanza con Inghilterra e Francia (il che poi le valse durante la guerra la famosa Strafexedition…) e così una nuova alleanza veniva a costruire un nodo difficile da sciogliere. Quando ci si preparò alla guerra, tutti avevano l’esperienza delle guerre dell’800, anche se già la Guerra con la Turchia per la Libia aveva mostrato, con il primo impiego dell’arma aerea e con il tentativo del forzamento dei Dardanelli, che molte cose andavano mutando, ma tutti commisero l’errore imperdonabile di ritenere che l’evoluzione delle armi non ci sarebbe stata. Così sul fronte francese fecero la loro comparsa i carri armati (tank all’inglese per via delle primitive forme a cassone-serbatoio) e l’impiego dei gas asfissianti (la famosa iprite che prese il nome da Ypres – luogo dle suo primo impiego). Ma si arrivò subito alla guerra di trincea, statica, stazionaria e di fronteggiamento. Sul fronte italiano fu subito guerra di posizione e sulle Alpi addirittura fu riesumata la guerra delle mine alla Pietro Micca. Prima dello scoppio della guerra non si sapeva bene come si sarebbe combattuta. A Berlino, si pensava ad un attacco che seguisse le indicazioni desunte addirittura dalle guerre napoleoniche e cioè di attaccare la Francia dalle Fiandre e dai Paesi Bassi evitanto, in questa maniera, i confini montuosi posti più a sud. L’esercito russo dopo le batoste della Crimea aveva cambiato assai poco la sua struttura che si fondava su grandi masse manovriere, la cavalleria cosacca e poco più. Contrariamente alla idee bellicose del Kaiser, la Germania non era preparata ad entrare in guerra e Moltke aveva avvisato spesso il suo capo di tutto ciò. Con estrema probabilità, la scintilla che fece divampare tutto fu nella coppia costituita dalle idee bellicose del Kaiser e dal suo pangermanesimo ideale che si contrappose al meccanismo delle alleanze fra nazioni diverse. Perciò, quando si raffreddarono i rapporti fra Francia e Germania fu inevitabile il coinvolgimento dell’Inghilterra. Alla stessa maniera fu per altre nazioni. L’inevitabilità del conflitto risiedè in questo perverso meccanismo sul quale non avevano potere i popoli ma solo i regnanti. Similmente una decisione infausta come quella di minacciare la navigazione nell’alto Atlantico, con l’affondamento del Lusitania (che trasportava non solo passeggeri…), portò nel 1917 gli USA ad entrare in guerra, controbilanciando la rotta di Caporetto sul fronte italiano. A distanza di un secolo ancora si discute delle reali cause, ma sulla evitabilità del conflitto non si può avere dubbi: la diplomazia aveva le mani legate dalla sua stessa azione e costituzione e così pure i rapporti fra le nazioni che erano regolati direttamente dai sovrani come il Kaiser Wilhelm, King George V e dallo Czar Nicola II di tutte le Russie. Non esisteva una Società delle Nazioni che comunque non evitò la Seconda Guerra Mondiale… In fondo commettiamo sempre dei grandi errori! Se guardiamo la carta geografica d’Europa di oggi scopriamo che non è dissimile da quella che risaliva al 1914 con le modifiche del 1918… La Germania tentò il riscatto dell’umiliazione di Weimar a Compiegne… Dopo un secolo possiamo ben dire che le Guerre del ‘900 sono state un unico conflitto che non è mai terminato… Ancora oggi non sembra finito, c’è un Lawrence d’Arabia di diverso colore e religione che cerca di arrivare a Damasco…
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