Prima di vedere quali sono le procedure che permettono di aprire un conto estero, visto anche l’alto numero di offerte disponibili in Italia, verrebbe da chiedersi perché effettuare un’operazione del genere.
I motivi possono essere fondamentalmente di due tipi: economici e di sicurezza. La motivazione economica che potrebbe spingere ad aprire un conto all’estero è ad esempio quella di chi riesce a trovare altro in condizioni migliori per i propri risparmi.
Ad esempio potrebbe trovare in Olanda o in Grecia banche che offrono tassi di interesse maggiori sulle cifre depositate. C’è poi, inutile nasconderselo, una larga fetta di risparmiatori che, soprattutto in passato, decideva di aprire un conto estero per portare i propri risparmi lontani dagli occhi indiscreti del Fisco italiano.
Oggi invece anche l’aspetto della sicurezza gioca un ruolo importante nella tendenza a portare il proprio conto fuori dai confini nazionali.
Il punto è il seguente: le banche italiane sono sicure? Su questo punto il dibattito è aperto ma è evidente, alla luce dei tanti scandali del nostro sistema bancario, che in più di qualche risparmiatore possa esserci qualche dubbio rispetto alla tenuta dei nostri istituti. È anche vero però che in Italia è attivo un fondo interbancario di tutela del risparmio che garantisce i conti correnti (per un massimo di 100 mila euro) in caso di fallimento della propria banca.
Chi tuttavia anche alla luce di queste considerazioni ritiene ancora poco sicuro mantenere i propri risparmi in Italia sceglie di aprire un conto estero (qui trovi alcuni consigli).
Quali sono le procedure da seguire? Se la banca di destinazione opera in area UE il processo è molto semplice. Basta infatti inviare copia del proprio passaporto, e se richiesto, anche del Codice Fiscale per avviare la procedura di apertura del conto.
Se invece la banca di destinazione opera fuori dall’area UE potrebbero essere richiesti un maggior numero di documenti. In questi casi è consigliabile farsi seguire da società di intermediazione che si occupano proprio della gestione di procedure come questa evitando così di doversene fare carico personalmente.
Documenti a parte in molti casi la banca estera potrebbe anche applicare dei costi particolari o imporre specifiche condizioni iniziali al conto. Ad esempio se si vuole aprire un conto corrente estero in Svizzera dovremo pagare una tassa iniziale di circa 50 euro e potrebbe anche esserci richiesto un primo deposito dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro.
Un discorso molto simile si applica a chi vuole aprire un conto corrente nel Regno Unito. Qui il costo del canone mensile di un conto corrente estero supera i 5 euro e, come per la Svizzera, in fase di apertura potrebbe essere richiesto un versamento minimo che però in questo caso non supera i 10 mila euro.