Novembre, la nebbia si alza in lunghe spire avvolgendo gli alberi, le strade, i campi incolti. Le persone. La nebbia ha avvolto Marina Patriti nove mesi fa. L’ha inghiottita una mattina di febbraio, portandola via dai suoi familiari, da un marito, da tre figli.
La nebbia.
Cammino per le strade di Bruino, ogni passo mi riporta indietro di un giorno, ottobre, settembre, agosto, così via, ogni passo la nebbia si disperde, ci avviciniamo a una vita passata tra alti e bassi, come la vita di tutti. O forse no.
Perchè una mattina, il 18 febbraio, qualcosa si incrina. O meglio, si spezza. E’ mattina, c’è nebbia, come oggi. Martina esce di casa, con la figlia. L’accompagna all’asilo. Come ogni mattina. Poi, la spesa.
Gesti quotidiani che però, quella mattina, forse nascondono altro. Giacomo, il marito, è al mercato. Lavora, come sempre. Qualche messaggio con la moglie, tutto normale, fino all’ultimo, alle 12,43.
Vai a prendere il bambino a scuola che me ne sono andata.
Lui, Giacomo, non si scompone. Conosce la moglie, hanno condiviso quasi venticinque anni della loro vita, ne hanno passate tante. E’ già capitato che Martina reagisse così, magari dopo una lite, o un periodo difficile.
Poi, però, una vicina di banco, gli porge qualcosa. Un portafogli. Una lettera. Dice che glieli ha dati sua moglie. Ma quello non è il suo portafogli. Ne è certo. La lettera, invece,quella sì.
Me ne sono andata via… non ti preoccupare dei bambini, un giorno capiranno.
Ci sono anche le chiavi della macchina. La nebbia, intanto, invece d ritirarsi, con il giorno, si infittisce.
La sera Giacomo decide di avvertire i Carabinieri. Ha trovato l’auto della moglie. Abbandonata in uno spiazzo, a Villarbasse. C’è la spesa fatta, c’è il sedile del guidatore spostato in una posizione che non è quella di Martina.
E c’è il silenzio, e i dubbi.
Il tempo passa, giorni che portano domande, le dilatano fino allo spasimo, si contorcono, diventano nebbia.
I carabinieri, intanto, indagano. Le possibilità sono molte, alcuni particolari rendono il vetro della realtà opaco, lo sporcano di dubbi. Come un’eredità, trovata nel conto della donna. Seicentomilaeuro. E un amante. Che un tempo aveva diviso la coppia. Domande, ancora domande. E il tempo che passa, gocciola via giorno dopo giorno, nove mesi.
A Bruino, oggi, la nebbia non accenna a disperdersi. Rimane la voce di un marito, in attesa. E noi, a seguire le tracce di Martina, inseguendo i suoi sogni. I suoi incubi. Inseguendo noi stessi. Le nostre paure più oscure. Perdendoci nella nebbia.
Come sempre.