La stanchezza, dopo due giorni immersi nella natura si fa sentire ma non demordiamo. In coda agli ennesimi tornanti raggiungiamo Sassello. A scaldare le nostre narici il profumo degli amaretti, prodotti nella fabbrica a ridosso del paese. Il cielo è grigio e non promette nulla di buono quando ci incamminiamo guidati da Fabrizio, micologo del Parco del Beigua. A terra, una distesa di funghi: dai prataioli, agli ovoli. Basta allenare l’occhio per vederli mimetizzati nella radura. Impariamo a distinguere i velenosi da quelli commestibili. Quelli che vanno sbucciati “della pellicola superficiale” da quelli che sono pronti per finire in padella. Sotto i nostri piedi le foglie cadute scricchiolano e dopo un breve percorso nel bosco, raggiungiamo il palazzo della famiglia Bigliati, meglio noto, per la particolare posizione all’interno della radura come Castello Bellavista.
Ci perdiamo nella foresta che si estende su una superficie di ottocento ettari dove sono presenti boschi misti con rovere e castagno, lembi di faggeta e aree arbustive.
La passeggiata nei boschi è così piacevole che non ci accorgiamo del passare del tempo. E’ ora di tornare, per assaporare i gusti del borgo di Sassello a Palazzo Salsole non prima però di avere dedicato qualche minuto al nuovo centro visite di Palazzo Gervino.
Il geoparco del Beigua raccontato con le nuove tecnologie
Attraverso moderni allestimenti multimediali il Centro Visite fornisce informazioni sia sulle caratteristiche del Geoparco del Beigua, sia sulle reti internazionali dei Geoparchi . Il Centro Visite offre la possibilità di osservare un’esposizione di rari reperti fossili di Anthracotherium, un mammifero Artiodattilo suiforme, diffuso in Europa, Asia e probabilmente Africa, vissuto tra Eocene e Oligocene (50-23 milioni di anni fa). Si trattava di un animale di grandi dimensioni (lungo circa 2 m. e alto alla spalla 1.5 m.) che viveva in zone a clima subtropicale in habitat paludosi, di laguna o di estuario.
E con le immagini di questo curioso mammifero negli occhi mi ritrovo al tavolo a gustare, accompagnato da un delizioso Dolcetto, un piatto di trenette ai funghi. Gli stessi che avevano catturato l’attenzione del micologo nei boschi. E con il loro sapore misto a prezzemolo e scaldato dall’aglio, brindo a questi meravigliosi tre giorni. Certa che non si tratterà di un addio ai miei compagni di viaggio ma di un semplice arrivederci al prossimo Travel Blogger Elevator.
A seguire il filmato con le più belle immagini della tre giorni
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