Di Francesca Scotti
In questa stagione, con il freddo che non lascia tregua, un piatto bollente è proprio ciò che cerco. E la ricche ciotole di ramen che saziano moltissimi giapponesi sono una scelta perfetta.
Questo piatto semplice a base di tagliolini di frumento di tipo cinese serviti in brodo di carne o pesce, solitamente insaporito con salsa di soia o miso e arricchito con fettine di maiale, alghe, uova o kamamboko (pasta di pesce) ha origini cinesi antiche. In Giappone si è diffuso, a partire dalle città portuali, dall’inizio ‘900.
Negli ultimi trent’anni il Giappone è stato teatro di un’autentica ramen-mania che ha visto un’accesa competizione per creare la ciotola migliore e una serie di sperimentazioni in alcuni casi bizzarre. Le prime ricette a essersi diffuse sono state quelle tipiche delle città sulla costa alle quali hanno fatto seguito un’infinita varietà di abbinamenti. E oggi quasi ogni localitàdel Giapponevantauno stile unicodiramen.
Le versioni standard di questo piatto, che si distinguono in base alla composizione del brodo, sono: Shio (“sale”), Shoyu (salsa di soia), Miso (pasta di soia fermentata) Tonkotsu (ossa di maiale). Mentre i tagliolini possono essere di vario spessore e lunghezza: grossi, sottili a forma di nastro, dritti o arricciati.
La concorrenza ha portato alle combinazioni più creative e, se ho trovato deliziosi i ramen in latte di soia di un piccolo negozio a nord di Kyoto, sono rimasta perplessa davanti al ramen con toma piemontese servito in un famoso locale di Tokyo o quello al curry acquistabile in lattina nei distributori automatici di Akihabara. Ma è questione di gusti!
Pur essendo un cibo relativamente semplice il prezzo può variare significativamente: dai 300 yen (circa 3 euro) per una ciotola al banchetto allestito fuori dalla stazione per i pendolari a qualche migliaia di yen per i locali più raffinati.
Oltre a essere un piatto popolare e nutriente il ramen è considerato un ottimo cibo per contrastare gli effetti dell’alcol: che sia vero o meno molte ramen-ya restano aperte tutta la notte e sono frequentate da molti clienti.
Anche la qualità varia, si può andare dall’esperienza paradisiaca di ramen consistenti in un brodo denso e profumato serviti in ciotole pregiate alla sempilce aggiunta di acqua bollente nella confezione di plastica degli istant ramen. Anche questi, gustati nella propria stanza di albergo dopo una lunga giornata passata a girovagare, hanno il loro fascino.
A Yokohama il ramen è diventato oggetto di studio ed esiste il Museo del Ramen con sale dedicate alle diverse varietà regionali e anche una zona destinata alle nuove sperimentazioni. http://www.raumen.co.jp/ramen/
Voglia di ramen? indecisi su dove andare? http://www.ramenadventures.com/ qui troverete molti suggerimenti utili!
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