Di Isabella Pesarini.
La riviera romagnola è ormai uno sbiadito ricordo alle spalle. E, allora, quale posto potrebbe essere meglio di Creta per una vacanza tra amiche
C’è chi ha in mano una mappa storico-turistica con tutti i siti archeologici da visitare, chi si è portato una Samsonite mezza vuota, pronta ad accogliere lo shopping locale e gli eventuali ricordini, per i parenti e per se stessi, chi è assetato di curiosità, pronta ad essere soddisfatta. Partiamo da Milano, zona Ortica, ore 16.30, direzione Malpensa. Millesettecentonovantasette chilometri per sorvolare l’Italia, il mare Adriatico, il Peloponneso per arrivare all’isola più famosa del Mediterraneo. Siamo a Creta!
All’aeroporto di Heraklion è già ora di cena quando ci risvegliamo dal dolce sonno in fase di atterraggio. Ad attenderci c’è il tour operator dell’agenzia organizzatrice del pacchetto-viaggio. Fantastico! Siamo stanche morte, affamate, ma per fortuna abbiamo un pullman intero per portarci a destinazione, Elounda. Nemmeno a chiederlo, Elounda è la destinazione finale del tragitto!
È l’una di notte. Scarichiamo le valigie in albergo, all’ultimo piano, per fortuna ci toccano solo tre rampe di scale. Ma qui c’è la sorpresa di benvenuto! Gli albergatori hanno conteggiato solo due persone, letti e vivande compresi nel prezzo del pacchetto! Dopo un’ora di spiegazioni ci viene montato il terzo letto, una rete arrugginita visibilmente instabile, ma la cena del terzo ospite non può essere preparata alle due di notte! Siamo sempre in Grecia, patria di una tradizione culinaria invitante. Ci avventuriamo nei dintorni per placare i nostri palati ridotti quasi allo stato selvatico, ci sediamo in un kebab tipico greco. Grazie a un sostanzioso doner kebab andiamo a dormire finalmente sazie. La variante greca prevede la carne di maiale, condita da insalata e dall’immancabile yogurt greco. Una delizia da leccarsi i baffi!
Martedì. Sono le dieci del mattino quando mi sgranchisco le ossa dal letto malandato. Ancora con gli occhi chiusi mi sveglio definitivamente appena riconosco una fila militaresca di formiche rosse, centinaia e centinaia, sul letto e su di me! Corro a farmi una doccia, non mi curo dell’acqua ghiacciata che mi libera dall’invasione delle formiche!
Anche a colazione constatiamo con un pizzico d’irritazione che sono state preparate due colazioni, invece delle tre pattuite, come testimoniano le fatture del pacchetto-viaggio, ovviamente pagato in anticipo. Troviamo un altro tour-operator, sempre della stessa agenzia viaggi, che si trasforma in Superman e riesce a farci cambiare alloggio, senza cambiare la tariffa prevista. Qualche ora di pazienza e ci ritroviamo in un residence da sogno, vista mare, appena sopra le colline, con tanto di piscina comune aperta fino a tarda notte! La sistemazione è magnifica: un appartamento di tre stanze, la cucina, la camera singola, la doppia e il bagno, e da ultimo un terrazzo dove mangiare comodamente, sempre con vista mare.
Sono le due del pomeriggio. L’unica escursione possibile, soprattutto dopo un inizio tanto roccambolesco, ci si presenta di fronte, nel golfo di Mirabello. Prendiamo il traghetto per Spinalonga, una mezzoretta in cui i nostri visi sudati vengono dolcemente accarezzati dagli schizzi del mare. La storia è la protagonista prepotente di questa isola, già premiata in abbondanza da Madre Natura. Alle spalle lasciamo il mare blu per godere della vista della fortezza regina dell’isola. Gustiamo il sapore irresistibile di Creta, storia e natura, in percentuali perfettamente equilibrate. Il tempo di un bagno nell’acqua blu e ripartiamo con l’ultimo traghetto per Elounda, per casa. Per cena ci fermiamo al porto, i piatti si riempono di spiedini souvlaki, i noti spiedini a base di carne di maiale, io e l’amica più avventurosa ci facciamo aggiungere un tocco di tabasco. In Grecia piace assai il peperoncino!
Mercoledì. Siamo finalmente riposate! Siamo finalmente pronte per un’escursione! Sarà la voglia di avventura, di esplorare questa terra così ricca di storia e di natura, sarà solo semplice curiosità, che ci svegliamo piene di energia alle 6 del mattino. Destinazione Knossos!
Troviamo in piena improvvisazione un pullman che ci porta dirette all’antico Palazzo Minoico, complice la facilità di trovare praticamente tutta la popolazione che parla un inglese perfetto.
Entriamo e … rimaniamo senza parole, l’emozione ci immobilizza, siamo catapultate in un passato assai lontano, in un’epoca di miti e di antichi sovrani, del Re Minosse. Gli affreschi riportano il motivo comune della lotta con i tori, impossibile non pensare al mito del labirinto di Dedalo e del Minotauro! Seguono interi servizi fotografici ai pietroni che incorniciano tutto il sito archeologico. Modernità e passato si incontrano cortesemente tra i turisti curiosi e i resti quasi casuali che cercano il turista ad ogni angolo: antichi vasi poggiati sulle pareti del Palazzo, le celeberrime colonne rosse, alcune ben conservate, altre scrostate, forse più affascinanti, forse con un sapore maggiore di storia.
Siamo circondate dalla storia, la stiamo toccando con mano, stiamo uscendo dalla stanza del trono … Ci strofiniamo gli occhi perché quasi ad attenderci troviamo un pavone strepitoso, appena si accorge della nostra presenza apre puntualmente la coda, lasciandoci ammirate invece che spaventate. Tuttavia il pavone si dimostra poco amichevole, forse la coda aperta era solo un avvertimento …
continua…
Splendido, veramente magnifico sognavo ad occhi aperti, viaggiavo con Lei,mi trovavo in mezzo a quei ruderi antichi: ero con il minotauro, impegnata in una lotta interminabile corpo a corpo, mi sento, un po’ Minotauro un po’ Teseo, ma che fantasticherie mi fai venire cara Isabella? Grazie mi hai fatto sognare ad occhi aperti, basta veramente poco per poter realizzare un sogno.
Bonnye/ Clayr