Non serve essere Archimede il pitagorico per scoprire la valenza filosofica connessa ai numeri parimpari.
Con il suo placet, invece, l’ottava edizione di Bergamoscienza (1-17 ottobre, www.bergamoscienza.it) propone più di 170 eventi gratuiti: tra gli ospiti due Nobel, Martin Chalfie ed Eric Richard Kandel; insegnamenti di neuroscienze, sfide a calcio tra robot e umani, lezioni-spettacolo; il progetto Contribution to entropia, 850 mila fogli impilati che replicano il genoma umano; festa (scientifica s’intende!) per i 50 anni del laser e macchine di Galileo da provare in diretta. Farebbe comodo un corso rapido di ubiquità per seguire tutto; con il programma alla mano è meglio prepararsi una scaletta su misura. Brain (e body) training: va bene la ginnastica per il cervello e pure quella per il corpo (gli eventi sono sparsi nei quattro angoli della città e nei dintorni) ma una pausa a Bergamo alta è d’obbligo. Con le vetrine del centro a tema scientifico pure lo shopping è matematico. Meta di un dolce far niente è piazza Vecchia («una delle più belle della terra» parola di Le Corbusier, mitologico architetto), dove per non essere trascinati a valle dalla forza d’inerzia è meglio ancorarsi al tavolino di un locale. Come il Caffè del Tasso (tel. 035 237966), che sta qui dal 1476 e che ha cambiato nome in onore dell’illustre bergamasco d’adozione, il poeta Torquato. O Da Mimmo, ristorante child friendly (menu dedicato e toilette con fasciatoio) famoso per la pizza. Problema: come trasformare un weekend familiare in una notte di coppia? Soluzione: chiudere i figli nel Museo di Scienze Naturali, teatro di una caccia al tesoro by night (enigmi e brividi, poi tutti a nanna nel sacco a pelo; 2, 8, 9, 15 e 16 ottobre, età 10-11 anni). Così i grandi possono concedersi una cena a due da Lio Pellegrini con proseguimento nell’unica camera disponibile. Sulle rive dell’Adda c’è un angolo di Medioevo dimenticato dal tempo e dalle archistar (solo, ben nascosta, qualche onesta trattoria) dove un traghetto collega le sponde bergamasca (Villa d’Adda) e lecchese (Imbersago). L’idea è geniale (non a caso è di Leonardo da Vinci): una fune tesa tra le due rive che sfrutta il moto della corrente. Funziona? Eccome, oggi come cinque secoli fa. Preparate un fiorino, ops… un euro. Arte e relax, invece, in una divagazione con meta Trescore Balneario (all’hotel San Pancrazio; tel. 035 4255700, pacchetti relax di una giornata a 150 euro). Le terme di acque sulfuree erano già note ai Romani; si visita l’Oratorio di Villa Suardi affrescato da Lorenzo Lotto dove c’è il pittore che si è ritratto in abiti da cacciatore: a piccoli e grandi il piacere di scovarlo (a Bergamoscienza, invece, sono in mostra tre sue opere da poco restaurate). Capolinea dei gourmet, i casoncelli creativi del ristorante Da Vittorio, fresco tre stelle Michelin gestito dai fratelli Cerea.