Quando ho cominciato a scrivere le avventure del Professionista, 20 anni fa, non credevo di arrivare a questo punto. O forse no. Ci speravo almeno. Avevo un contratto per tre romanzi con un personaggio che doveva affiancare SAS , eguagliandone o per lo meno seguendone il successo. Mi ci buttai con entusiasmo, dopotutto la spy story era la mia passione e avevo già pubblicato quattro romanzi nel filone: ‘Sopravvivere alla notte’, ‘Giungla mortale’ (che poi sarebbe diventato ‘Il Luparo’), ‘Lacrime di Drago’ e ‘Pista cieca’. Quello che non sapevo era che, considerato il successo della serie, alla fine sarei arrivato a unire con un sottile filo rosso anche queste storie e con esse L’ombra del Corvo, la trilogia di ‘Montecristo’, ‘Ora Zero’ e ‘Sole di fuoco’. E adesso che ho quasi perso il conto del numero di romanzi, racconti, novelettes con i personaggi del Professionista e il suo mondo(comprese alcune brevi escursioni ‘storiche’ ai tempi delle Brigate del Tigre), posso dirmi soddisfatto. In tempi nerissimi per l’editoria, anche tenere il bastione è un successo. Per me lo è soprattutto l’apprezzamento dei lettori, l’entusiasmo con cui mi metto a scrivere ogni nuova avventura con il perverso piacere di sapere che, in ogni episodio troverete gli ingredienti di sempre il ritmo, l’azione, l’intrigo e, perché no’, il sesso) ma ci sarà sempre una sorpresa spiazzante. E nel ‘Cerchio nero’, vi assicuro che le svolte inaspettate non mancheranno. La verità letteralmente uccide, si dice nella quarta. Sì, anche nel mondo della fantasia, della spy story che è uno specchio del nostro mondo, simile ma non uguale, ci son o segreti che, come si dice, dovrebbero restare tali.
La mia idea, maturata dopo alcune avventure più esotiche, era quella di riprendere alcune atmosfere di ora zero. Di lanciare la sfida alla grande narrativa di spionaggio con una storia della Guerra fredda. Quella nuova, naturalmente che non ha più basi ideologiche ma solo politico economiche.ma che affonda le sue origini in quella vecchia, così affascinante con i suoi estremismi ideologici, i suoi meccanismi lontani da troppa tecnologia. Il fattore umano. Perché più del diabolico piano del progetto Loki conta capire chi è la talpa nella Dse ma soprattutto perché qualcuno ha tradito. E se al protagonista fosse posta una scelta impossibile? Assecondare il ricatto dei suoi avversari scegliendo tra le vite di due persone altrettanto importanti. Il suo amico bruno genovese e la Bimba? Che cosa potrebbe decidere il Professionista? Ma non basta. Tornano personaggi già incontrati come Nikki Krueger che avevamo lasciato con un punto di domanda al termine di ‘Operazione Barracuda’. E poi, incombente, l’ombra di Georg Bruckner, supremo burattinaio di ‘Ora Zero’. Ma tutto è spiegato, comprensibile anche per chi quei romanzi non li ha letti. Un gioco delle matrioske, le bamboline russe una racchiusa dentro l’altra, come vuole la tradizione della spy story più classica. Con quel carico di azione e violenza tipiche delle storie dei nostri tempi. Ovviamente ci sono anche nuovi nemici e nemiche… credo che le Addolorate daranno un tocco di perfidia e violenza necessario ai tempi. Buona lettura!
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Quando Stefano DiMarino Accetta una nuova sfida, puoi star certo che i colpi di scena importanti non mancano, e se questi porteranno alla morte di qualcuno di molto caro, beh allora lo accetteremo, perchè nessuno può proteggere nessuno, lo abbiamo ormai accettato, sopratutto noi che nel ns piccolo uomini d’azione lo siamo davvero.
Le atmosfere da guerra fredda sono sempre belle, e servono a riportarci alla realtà di questi giorni, dove sulla piazza del Cremlino si sta combattendo una guerra a colpi di omicidi di partito abbastanza cruenta e senza troppi scrupoli.
grazie Erni, oggi postare su hot mag è un casino…
come volevasi dimostrare…grazie comunque
In lettura, e devo dire che c’è una tensione incredibile, una storia molto appassionante, dove il profumo di Ora Zero, Sole di Fuoco e degli intrighi è molto forte. Un volume veramente degno dei 20 anni del Professionista, e anche se non l’ho concluso, sono assolutamente convinto che mi terrà incollato fino alla fine della storia, come ha fatto per la prima metà.
Un ritorno della Guerra Fredda incredibile ad opera di un grandissimo autore.
mi fa estremamente piacere, Andrea, il tuo apprezzamento. l’idea che ogni storia del Prof debba avere qualcosa di diverso dalla precedente in modo da accontentare un po’ tutti pur mantenendo alcuni capisaldi fissi(il ritmo, la tensione) alla fine si sono rivelati vincenti
Caro Prof, è un po’ che non scrivo ma ti leggo sempre, naturalmente.
Cosa mi ha colpito di questo “Cerchio nero”? Che ti devo dire, non l’ho nemmeno iniziato che già la prima pagina, la prima riga è una revolverata! Subito sul pezzo, senza fronzoli. Buio in sala, sipario, atmosfera! Fa tanto “Der Prozess” del signor Kafka.
Ciao,
J
grazie James, lietissimo che ti sia piaciuto!