Ninja,spie e isole lontane

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Prima del Professionista…

Nella seconda metà degli anni ’80 scrivevo già da molti anni. Avevo iniziato da ragazzino, tra le medie e il ginnasio, buttando giù pagine e pagine di avventure di spionaggio, thriller, western,storie di pirati. Un lavoro decisamente amatoriale ma che mi ha aiutato in seguito ad affinare le tecniche della narrazione sia sotto il profilo stilistico che della costruzione delle trame. Nel 1985 cominciai a pubblicare regolarmente (più o meno…) su Segretissimo e altre riviste tra le quali la mitica Febbre Gialla. In seguito a queste esperienze sarei arrivato a pubblicare il mio primo romanzo ‘serio’, Per il sangue versato, nella collana Nero Italiano.
Ma la mia fantasia cavalcava già in differenti direzioni. Avevo già cominciato a viaggiare in Asia e ne ero rimasto affascinato. Oltre a questo leggevo moltissimo, storie di spionaggio soprattutto, per cui mi ero già cimentato in una serie di romanzi più o meno complessi che, al momento, non trovavano via di pubblicazione. Il mercato era ancora estremamente refrattario alla narrativa Pulp italiana e le mie storie sembravano troppo ‘esotiche’, troppo straniere. Nondimeno, rispetto ai primi tentativi, erano già professionali sotto vari aspetti.
In quegli anni grazie ad Antonio Bellomi entrai in contatto con l’editoriale Corno che non era già più la mitica Marvel Corno dei Super Eroi e di Alan Ford ma si chiamava garden e pubblicava ancora diverse collane a imitazione del Giallo e Segretissimo. Ricordo tra queste Top Secret che riproponeva i romanzi di tale CH. Guenter, successi del mercato tedesco usciti in Italia una quindicina d’anni prima. Bellomi mi propose di pubblicare con lo pseudonimo Frederick Kaman alcuni dei miei romanzi di spionaggio inediti. Pochi soldi,subito, niente contratti, una cosa un po’… garibaldina… ma per me era un’opportunità eccezionale per far conoscere alcuni lavori che mi stavano particolarmente a cuore. Così ricopiati dai dattiloscritti originali i testi sul mio Macintosh Plus, spolverato un po’ il linguaggio, mi lanciai in quell’avventura di cui ho ottimi ricordi.
È trascorso molto tempo. Per inaugurare I ROMANZI DI ACTION in digitale ho ripescato questa storia che originariamente si intitolava ‘Braccio di ferro a Kalimantan’. Ho cambiato il titolo correggendo un errore topografico per cui si creava un bisticcio tra il nome dell’isoletta in cui si svolge la vicenda e il nome attuale del Borneo, ho rivisto il linguaggio e portato i dialoghi dal ‘voi’ (allora imperante) al ‘lei’.
Per il resto la storia è rimasta quella che era perché, ancora, credo possa divertire e appassionare. Una vicenda di spionaggio decisamente esotica in luoghi che avevo visitato e con un eroe che, ancora non lo sapevo, era la prova generale del mio personaggio più fortunato, Il Professionista.
Julius Colleoni aveva qualcosa dello Sconosciuto di Magnus, di Ulisse Ursini di Scerbanenco e, ovviamente diversi elementi dei protagonisti di Segretissimo, da Nick carter a Malko Linge. Era però italiano, un sradicato alla lontana discendente di Bartolomeo Colleoni, condottiere di ventura del Rinascimento. L’idea, anche oggi, non mi pareva male. Julius Colleoni visse la sua epopea tra racconti lunghi e romanzi brevi quasi tutti editi, da Garden ovviamente. I diritti sono miei da tempo e, in qualche modo, avevo pensato di trasformare le avventure più riuscite come questa che state per leggere in storie del Professionista. Poi, rileggendo il testo ho capito che era impossibile. Appuntamento a Samaringa è non solo un romanzo che respira l’epoca in cui è stato scritto ma è anche un’avventura pulp della Guerra fredda, con la divisione dei blocchi, il KGB e tutta la mitologia di questa fase della narrativa spionistica. Perché cambiarla’ perché forzarla?
Ho preferito intervenire sul testo per renderlo più scorrevole dove era necessario ma mantenere lo spirito del romanzo come è stato concepito. APPUNTAMENTO A SAMARINGA è disponibile in forma digitale presso www.dbooks.it ma anche in una limitata tiratura cartacea in vendita durante presentazioni e manifestazioni. Con l’anno prossimo vi fornirò volta per volta le date degli eventi ma ci sarà sicuramente una serata Borderfiction e un evento a Cartoomics.
Buon divertimento
Stefano Di Marino

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4 Responses to Ninja,spie e isole lontane

  1. Mirko says:

    Maledetto, sarà per colpa tua se compro un e-reader! XD
    Scherzi a parte, sono felice che certi romanzi abbiano almeno la possibilità digitale, è ingiusto che delle opere cadano nel dimenticatoio perché non più ristampate… specie se hanno per protagonista un italiano che ha qualcosa dello Sconosciuto! ;)

    Mirko

    P.S.
    http://www.imdb.it/title/tt2098640/
    Io mi vanterei di aver fatto uno script per un film con Schwarzie!

    • ilprofessionista says:

      sì in effetti il soggetto che ho venduto a De Laurentiis era buono…chissà mai se lo faranno. il titolo era Gila…

  2. AgenteD says:

    Che bello essere “sul pezzo”, come si dice, visto che ho appena finito di leggerlo… E mi sento di consigliarlo a tutti, in particolare perchè si nota che “il buon giorno si vede dal mattino”, visto che in tanti momenti il romanzo presenta quei tocchi, quelle “pennellate” che si ritroveranno nei romanzi (via via) più maturi ,e che ci faranno riconoscere lo “Stephen Gunn” del futuro… E poi, quel Julius Colleoni è la prova generale di Chance!
    Unisco qui anche il mio apprezzamento per “Il Labirinto di Lucrezia” e “Fronte al nemico” (su Action). Il primo, un esempio di come una costruzione di fantasia si può inserire tranquillamente nella realtà storica (vero vs verosimile), il secondo come già altre volte ci ha donato l’autore (per esempio nel recentissimo “Sanguenero”), una storia “in scala”, più piccola nel numero di pagine ma ugualmente profonda nei contenuti e “piena” nella costruzione della vicenda.
    E intendiamoci mi è piaciuta anche “Milady…” (ormai ho adottato un genere letterario a parte, “I romanzi di Stefano”), solo che, con una piccola provocazione, direi “è ben cotta, giusta di sale”, siamo pronti anche a cose più lunghe…

    • ilprofessionista says:

      Giovanni, che bei complimenti.. e ricorda che Milady è solo la prima parte di un lungo romanzo..aspetta di consocere il vero protagonista Diego Calavera… il prosismo mese in Il sicario. :-)

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