Il ragazzo scese rapidamente le scale di quella cantina umida e poco illuminata. Gradino dopo gradino ripassò con la mente tutte le volte che si era trovato, negli ultimi due mesi, in una situaizone simile. Non meno di centotrentasei.
Centotrentasei situazioni simili, anche se mai così simili.
Scendeva i gradini, svoltava l’angolo.
“Dove sono gli uffici?”
Nessuno a cui chiedere, un cesso pubblico a destra, una porta allarmata a sinistra. Qualcuno apre la porta, quella scossa elettrica del comando a distanza. Le telecamere vedono tutto a quanto pare. Qualcuno dietro le telecamere c’è sempre.
Ancora un corridoio, centotrentasettesimo corridoio in due mesi. Finalmente una faccia.
Giovane, bell’aspetto, barba rada, sopracciglia curate. Camicia linda, cravatta, gel e dopobarba notevole. Sorriso smagliante.
“Salve, mi dica”
“Ho letto l’annuncio”
“Oh, certo!”
Si guardò attorno, neanche uno sgabello, non c’era bisogno di accomodarsi, evidentemente.
“Vorrei candidarmi”
“Benissimo! Riempia il modulo”
Si girò tra le mani il foglio precompilato.
“Tutto qui?”
“Certo”
“Bene, ne ho fatti di colloqui ultimamente, anche per fare il fattorino ormai chiedono corsi di specializzazione, master in fattorinologia e stage in premere il bottone del citofono”
Il ragazzo elegante rise, poi prese il modulo e sbirciò rapidamente i dati, prima di inserirlo in uno schedario.
“Bene, ora c’è solo da fare il versamento”
“Che?”
“Può iniziare a lavorare da subito, ma deve versare una quota di cauzione, nel caso in cui danneggiasse del materiale nel magazzino”
“Mai sentito di una quota di cauzione per fare il magazziniere”
“E’ il motivo per cui facciamo iniziare subito a lavorare senza perdite di tempo”
“Quant’è questa cauzione?”
“350 euro, niente di che, viene rimborsata con la prima busta paga”
“350 euro?!”
“Sì, pochi soldi”
“Pochi? Forse lei non si rende conto, ma se ho bisogno di lavorare è perchè non ho un cazzo”
“350 euro li ha anche il barbone qui in strada”
“Li chieda a lui”
Non aveva neanche bisogno di alzarsi, si voltò, salendo quei gradini neanche quattro minuti dopo averli scesi. Sbuffò. Una laurea specialistica, un master, quattro stage, sedici esperienze lavorative nei più disparati settori.
L’affitto è l’affitto, nonostante la crisi, e a lui andava bene un lavoro qualsiasi, poco gli importava di far valere i suoi titoli, il suo pesante curriculum. Aveva bisogno di soldi, rapidamente, per non finire in strada. Un impiego da fattorino; uno da autista; uno da magazziniere, senza tanti problemi. Senza bisogno di carriere, apprendistato e quant’altro. Fai un lavoro, ricevi un compenso. Facile.
350 euro. La metà dell’affitto. Avrebbe dormito in magazzino?
Bah. C’era poco da arrovellarsi. In fondo si trattava solo dell’ennesima umiliazione.
Non aveva molto senso passare a casa, si diresse direttamente alla stazione.