Prima della guerra il turismo termale aveva fatto la fortuna di questa località di montagna, che Tito aveva trasformato in luogo di vacanza e di riposo per gli operai della Jugoslavia. All’epoca i visitatori erano ospitati da due grandi alberghi, oggi chiusi e in disuso. Uno di questi si trova a pochi passi dalla chiesa ortodossa: attraverso le vetrate rotte e rese opache dallo sporco e dalla polvere si intravedono le sedie e i tavoli, accatastati in mezzo alle erbacce penetrate dall’esterno e cresciute dentro a quella che un tempo doveva essere una grande hall piena di vita.
Ma la Srebrenica ante guerra poteva contare anche su altre risorse, oltre al turismo: le miniere di argento, alluminio e zinco, per esempio, oppure l’industria del legno, in grado di produrre sedie che venivano esportate persino negli Stati Uniti.
Oggi tutto questo è poco più di un ricordo. Qualche coraggioso operatore si sta dando da fare per attrarre nuovamente turisti, ma l’industria del legno fa fatica a ripartire sia per la mancanza degli impianti necessari alla lavorazione, sia perché, degli oltre 5.000 addetti alla lavorazione del legno presenti prima della guerra, non è rimasto nessuno. O perché se ne sono andati, di loro spontanea volontà, o perché sono stati addirittura uccisi nel corso delle ostilità.
Eppure, al di là di queste note decisamente tristi, il posto conserva un incanto e una magia ineguagliabile. Sarà per merito dell’aria pura di montagna, fresca e frizzante nonostante l’umidità, oppure per merito dei boschi di faggi che rivestono le pendici dei monti, dipingendoli di sfumature di colore che vanno dal giallo all’arancione al rosso, e che risaltano in un meraviglioso contrasto con il cielo, di un azzurro limpido e terso, e con il verde dei pascoli, ricoperti di rugiada resa brillante dai raggi del sole; oppure per i grandi fiumi che scorrono silenziosi e lenti in mezzo alle vallate, con le case dei contadini allineate a poca distanza dalla riva, in mezzo alla terra fertile, e i covoni di fieno attorno ai quali pascolano placidamente greggi di pecore accudite da qualche donna anziana. Immagini di un ambiente incontaminato nel quale sembra possibile riassaporare un rapporto con la natura che dalle nostre parti è stato irrimediabilmente compromesso.
Sarà per tutti questi elementi, per i visi duri e aspri delle donne anziane, per il loro sguardo fiero che esprime la volontà di chi non si è lasciato piegare né dal lavoro né dalla fatica; sarà per questo mondo segnato da consuetudini arcaiche e usanze che si trasmettono di generazione in generazione da secoli. Sarà per tutte queste cose assieme, e forse anche per altro, che Srebrenica mi ha lasciato una traccia indelebile nell’anima e che non vedo l’ora di ritornarvi. ( fine )
-
Recent Posts
-
Recent Comments
- Joberi on La Deutsche Bank e lo sterminio degli ebrei \3
- trasloco on La Deutsche Bank e lo sterminio degli ebrei \5
- lorenzo on La Deutsche Bank e lo sterminio degli ebrei \4
- enrico on La gatteria di piazza delle erbe
- giada on La gatteria di piazza delle erbe
-
Archives
- April 2014
- January 2014
- December 2013
- November 2013
- September 2013
- August 2013
- July 2013
- June 2013
- May 2013
- April 2013
- March 2013
- February 2013
- January 2013
- December 2012
- November 2012
- October 2012
- September 2012
- August 2012
- July 2012
- June 2012
- May 2012
- April 2012
- March 2012
- February 2012
- January 2012
- December 2011
- November 2011
- October 2011
- September 2011
- August 2011
- July 2011
- June 2011
- May 2011
- April 2011
- March 2011
- February 2011
- January 2011
- December 2010
- November 2010
- October 2010
- September 2010
- August 2010
-
Categories
-
Meta
- Log in
- Entries RSS
- Comments RSS
- WordPress.org
-
Views
- Srebrenica \2 - 12,915 views
- Come sopravvivere al lavoro ed essere felici - 3,662 views
- La Deutsche Bank e lo sterminio degli ebrei \5 - 2,918 views
- Il distintivo \2 - 2,271 views
- La sagra del delitto – Agatha Christie - 2,223 views
- Paolo Roversi – L’uomo della pianura - 1,771 views
- Belve di strada a Bologna - 1,498 views
- Come si scrive un giallo - 1,354 views
- Narrare delitti per diletto - 1,314 views
- La Deutsche Bank e lo sterminio degli ebrei \3 - 1,268 views
-
Enrico Carlini
Crea il tuo badge
Fantastic items from you, man. I have study your own stuff ahead of as well as you are equally well incredible. I like exactly what youve got right here, really like what youre declaring and the way a person say this. You are making this entertaining and you even now have the ability to help keep this wise. We cant wait around to undergo additional from you. That is really an incredible weblog.
This can depart a powerful hang on your company name brand name. Essentially burning up your brand name on their memory is ones own advertising goal.
Thats an all round amazing post.