A partire dal caso della Dalia Nera, Jack Webb pone ai lettori la seguente domanda: vale la pena, per la cittadinanza, mantenere un colosso come il Dipartimento di Polizia di Los Angeles quando, per fare un esempio, nel caso dell’omicidio di Elizabeth Short, in dieci anni non si è fatto alcun progresso nelle indagini?
Con tutta probabilità, questa è la stessa domanda che si pose il piccolo James Ellroy quando lesse il libro, a un anno di distanza dal delitto della madre, delitto che rimarrà per sempre impunito al pari di quello della Dalia Nera.
La domanda che pone Webb non ha nulla di retorico o di populistico, perchè tutto il libro è fondato sul senso di purezza e di integrità che promana dalla constatazione che il rispetto della legalità sia la base del vivere civile.
Non c’è delitto, non c’è crimine, per quanto vizioso e orrendo, che riesca ad intaccare la solidità di questo credo. Quando i poliziotti arrestano un colpevole, sia esso il topo d’appartamenti che prende di mira donne sole e le finisce a martellate in testa, sia esso l’ex galeotto che convince con l’inganno un ragazzino, figlio di un operaio della Lockeed, a seguirlo in un luogo isolato per poi sgozzarlo ( a questo caso James Ellroy dedicherà un racconto, neanche a dirlo ), l’intervento risolutore delle forze dell’ordine sembra ristabilire sempre l’ordine originario delle cose.
Nella visione dell’autore non può e non deve esserci distanza tra ciò che sembra e ciò che è, tra forma e sostanza, tra apparenza e realtà.
In questo contesto, il caso della Dalia Nera rimbomba, subito nelle prime pagine del libro, con un fragore sconquassante, rimanendo sullo sfondo come un avvertimento strisciante e continuo mano a mano che la narrazione si allontana dalla descrizione dei livelli più bassi della gerarchia, quelli a stretto contatto con gli abissi del mondo del crimine, e si addentra nell’analisi della complessa stratificazione di ruoli che governa il monolite del LAPD.
E’ il segno che qualcosa si sta rompendo, che un intero ordine è sul punto di disgregarsi.
Ne vale ancora la pena, si chiede Jack Webb?
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Enrico Carlini
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