Delitti e Diletti, di Patrizio Pacioni e Lorella De Bon, è un excursus letterario dentro la storia del romanzo giallo, una raccolta di sette racconti, ognuno dei quali è un’occasione per approfondire le vicende di sette grandi scrittori che hanno segnato non soltanto il genere giallo, ma la letteratura in generale. Mary Shelley, Edgar Allan Poe, Agatha Christie, Gilbert K. Chesterton, Auguste Le Breton, Mickey Spillane e Giorgio Scerbanenco sono i sette protagonisti di questa sorta di gioco nel quale i due autori si divertono a mettere a nudo le contraddizioni e i lati oscuri di questi personaggi di grande spessore. Il commissario Cardona, scavando nel passato privato dei sette illustri scrittori, riporta alla luce una serie di dettagli oscuri ed inquietanti: i coniugi Shelley, per esempio, durante un lungo viaggio in Italia abbandonarono al loro destino, lasciandoli morire, ben tre dei loro figli, lasciandosi trascinare, come in una sorta di delirio estetico vitalistico, dentro ad un circolo di piaceri eccessivi e distruttivi. Edgar Allan Poe sposò la cugina tredicenne e, dopo la sua morte, si lasciò travolgere dal vortice dell’alcolismo fino a rimanerne distrutto. E poi ancora: le difficoltà coniugali di Agatha Christie e la sua misteriosa scomparsa avvenuta nel 1926 in seguito ai ripetuti tradimenti da parte del primo marito con la segretaria; l’accusa di omicidio che colpì Gilbert K. Chesterton, inventore della figura di Padre Brown, e le figure controverse di Mickey Spillane e Auguste Le Breton. Il viaggio termina con colui che è considerato a tutt’oggi come il miglior scrittore di romanzi gialli mai apparso in Italia: Giorgio Scerbanenco.
Il commissario Cardona, il Leone di Monteselva, fa da filo conduttore legando tutti gli episodi con la sua presenza che scruta, talvolta in maniera impietosa, talvolta benevola ed ironica, nelle vicende passate dei sette grandi. Perché, sembrano ricordarci ad ogni pagina i due autori, in fondo non è facile essere dei geni della letteratura ed essere costretti a vivere a contatto con ambienti squallidi e mediocri, nei quali la propria arte è ben lungi dal ricevere l’apprezzamento che meriterebbe.
I sette racconti sono scritti in uno stile gradevole, garbato e ironico.
Il blog del commissario Cardona