Quando ho letto il libro della mia amica Valentina Gebbia “Palermo: manuale di sopravvivenza” mi sono messo a pensare. Un manuale di sopravvivenza. Certo, leggendolo può aiutare noi “Palermitani puri” a riconoscerci nei tuttologi, in quelli che non danno la precedenza alle biciclette, che alla guida di una macchina ignorano i pedoni sulle strisce, che fanno la raccolta differenziata ma accanto al contenitore della plastica lasciano, sul marciapiede, il sacchetto della “munnizza” perchè il cassonetto è lontano dieci metri, in quelli che lasciano la macchina in doppia o in tripla fila e mentre la lasciano gridiano all’automobilista inviperito perchè il traffico non scorre: “è vero, siamo noi che facciamo schifo”. E magari, leggere tutto quello che facciamo normalmente può aiutarci a riflettere sul fatto che facciamo così perché a Palermo si fa così, ma che poi, in effetti, quello che è scritto sulle pagine del libro, con la giusta ironia e con il vero amore di una “Palermitana pura” nei confronti della sua città, è la più lunga lista di nefandezze istituzionalizzate che si possa immaginare.
Per il turista il libro può essere un manuale utile a capire cosa gli sta accadendo intorno e capire che non sta vivendo un incubo ma che può andare avanti sicuro, perchè, quella che gli sta in torno è la normalità. La normalità per un turista e la normalità per un Palermitano.
Cose strane dal Sud.
Sulla mia moto da enduro avevo fatto preparare un adesivo con la bandiera confederata e una orgogliosa scritta “sudisti d’europa”. Solo che pochi mesi dopo il Governatore ha deciso di lanciare il “Partito del Sud” e io, per non incorrere in equivoci ho dovuto togliere l’adesivo.
Cose strane dal Sud.
Perchè forse per vivere al Sud un “Manuale di Sopravvivenza” potrebbe non bastare.
Perchè per vivere al sud ci vuole fortuna.
Ci vuole fortuna perchè proprio mentre stai nascendo, in sala parto, il medico curante di tua madre e il medico di turno del reparto possono decidere di prendersi a cazzotti e dunque potresti avere due arresti cardiocircolatori e due ischemie celebrali, appena nato (TG di tutte le reti). Oppure perchè un giorno potresti tornare a casa e trovare che nel frattempo un’altra famiglia è entrata a casa tua, ha buttato tutti i tuoi averi giù dalla finestra e ha cambiato la serratura, e quella non è più casa tua, perchè la polizia non può intervenire in quanto gli “occupanti” hanno due figli minori (Giornale di Sicilia 03/09/2010).
E se vai dal dentista ti può succedere che il tuo “dentista” abbia soltanto la licenza media inferiore (Sicilia Informazione 08/09/10), ma questo non è un problema se una frana ha bloccato l’acquedotto ed abiti in provincia di Caltanissetta perchè resterai senz’acqua almeno per una settimana (Sicilia Informazione 08/09/10).
E il giorno che farai un concorso per trovare un posto di lavoro ti troverai a guardarti intorno con sospetto perchè tanta gente potrebbe non avere fatto tutti gli esami del corso di laurea (Sicilia Informazione 08/09/10). Oppure alla fine deciderai di non partecipare neanche al concorso, tanto sai che vinceranno i soliti raccomandati (il sole 24 ore 02/09/2010)
E le istituzioni che fanno?
Mentre alla Provincia gli impiegati sono anche consulenti e dunque percepiscono doppi emolumenti (Giornale di Sicilia del 08/09/10) il Sindaco decide di costituirsi parte civile contro se stesso nella causa dell’impiegato del Comune di Palermo che durante le ore di lavoro faceva lo Skipper sulla barca del Sindaco (Giornale di Sicilia 07/09/10).
Alla Regione invece il partito che ha vinto le elezioni riesce nello stesso a essere partito di governo (Pdl Sicilia) e di opposizione (Pdl lealista), d’altro canto lo fa su volere del popolo, mentre il capo supremo, quello che dice che chi crea gruppi all’interno del partito viene espulso non fa niente… come mai? Boh… Cose strane dal Sud.
Vorrei scappare in Nuova Zelanda, più per le mie figlie che per me, ma non posso, perchè sono un Dirigente della Regione, di quelli che notoriamente rubano lo stipendio e non fanno niente, anche se, per dieci anni e fino a due mesi fa ho diretto un gruppo di lavoro ed un sistema informativo con un dominio, nove sottodomini, ottanta sedi, millequattrocento macchine, due siti web un numero imprecisato di applicazioni e alla fine mi sono arreso al fatto che il mio lavoro in tutto era “fare funzionare internet e la posta elettronica”, e ho deciso di cambiare Dipartimento, e, siccome ci vuole fortuna tutti i Dipartimenti ai quali ho presentato il curriculum mi hanno selezionato, anche se non ho mai conosciuto un onorevole in vita mia.
Ma non preoccupatevi per me, “io speriamo che me la cavo”, fin quando non troverò una via d’uscita vi terrò informati.