Ars, partiti pieni di debiti- gds.it

Ars, partiti pieni di debiti .

Dal Giornale di Sicilia

Scoppia il caso dei gruppi parlamentari, in rosso per una cifra che si avvicinerebbe ai due milioni. Sul banco degli imputati la stabilizzazione dei dipendenti, ormai arrivati a quota 48

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. Indebitati fino al collo e stracarichi di dipendenti arruolati in ogni modo possibile. Scoppia il caso dei gruppi parlamentari dell’Ars, in rosso per una cifra che si avvicinerebbe ai due milioni.
Storia di gestioni allegre e mancati versamenti all’Inps e al Fisco per i dipendenti stabilizzati nel corso delle ultime legislature e arrivati ormai a quota 78: quasi uno per ogni deputato. Personale che si aggiunge a quello di ruolo negli uffici dell’Ars.
Il boom di assunzioni degli ultimi anni ha inceppato il sistema. E ci sono anche i contrattisti che sperano di passare al posto fisso. Da giugno il Consiglio di presidenza ha sul tavolo una delibera, spiega il presidente Francesco Cascio “che prevede contributi per la copertura dei debiti collegati a un piano di rientro e allo stop alle assunzioni. Io comincerei con il non rinnovare i contratti a termine che oggi sono una ventina”.
Altri dettagli sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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Palermo e Catania in coda alla graduatoria della vivibilità dei capoluoghi italiani

Leggo su repubblica che nella graduatoria dei capoluoghi di provincia piu vivibili è “Drammatica, poi, la situazione delle grandi città del Sud. Napoli, Palermo e Catania soccombono sotto cumuli di rifiuti e scontano forti carenze nel trasporto pubblico. Per questo occupano il fondo della classifica, posizionandosi rispettivamente al 96esimo, 101esimo e 103esimo e ultimo posto.
La graduatoria finale della qualità ecologica dei 103 capoluoghi di provincia italiani – giunta alla diciassettesima edizione e stilata in collaborazione con il centro studi Ambiente Italia e il Sole 24 Ore – è il risultato dell’incrocio di oltre 125 mila dati ricavati da informazioni e statistiche riferite a ben 125 parametri che vanno dall’affidabilità del trasporto urbano alla superficie verde per abitante, dall’efficienza del sistema idrico alla qualità dell’aria, dai chilometri di piste ciclabili alla quantità di acque reflue depurate, dalla diffusione delle energie rinnovabili alla gestione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata. ”
Ma, per renderci meglio conto, ecco la classifica delle siciliane sui 103 capoluoghi italiani:
Ragusa                      84°      +12
Siracusa                   90°      +  3
Caltanissetta            91°      + 8
Enna                         92°      + 5
Messina                    95°      – 1
Agrigento                 97°      + 4
Trapani                    98°         0
Palermo                  101°     – 11
Catania                   103°        0

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inaugurato il monumento al degrado

Inaugurato a Palermo il monumento al degrado. I cittadini hanno manifestato un particolare apprezzamento per l’opera di un autore anonimo e dunque il sindaco Cammarata ha promesso: “In ogni quartiere ci sarà un monumento al degrado della città”.

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Strane storie dal Sud

Ricevo da un’amica e pubblico con piacere

Strane storie dal Sud: in questo mondo di ladri……

C’era una volta un prete, Don Pino Puglisi, che nel quartiere Brancaccio di Palermo combatteva la mafia…..un prete il cui unico torto era quello di insegnare ai bambini palermitani che esistono valori positivi che superano di gran lunga quelli della mafia.

C’è, oggi, un prete, padre Mario Golesano, che si professa successore morale di don Puglisi, il quale risulta socio di una associazione, la “Live Europa” assieme a Roberta Bontade (figlia di Giovanni), a Stefano Marcianò imparentato anch’esso con soggetti mafiosi e a Francesco Maggiore, pare appartenente alla cosca mafiosa di Bagheria.

Grazie ad un servizio di Stefania Petix a Striscia la notizia, ho scoperto che a Palermo sotto delle ONLUS si nascondono delle vere e proprie Aziende e che a queste aziende il Comune di Palermo assegna beni confiscati alla mafia. C’è, in particolare una villa, bene anch’esso confiscato alla mafia, al cui interno doveva sorgere una Casa Famiglia e dove c’è, invece, una Casa di Riposo per anziani…..a pagamento naturalmente!!!

Come dici tu, caro Luigi, siamo tutti incazzati neri e tutto questo non lo sopporteremo più. Raccontiamo quello che succede in Sicilia, perchè se le notizie si diffondono forse qualche speranza c’è. Se nessuno parla non facciamo altro che alimentare la cultura mafiosa.

Scusa se non l’ho pubblicato sul tuo blog ma l’ho mandato direttamente a te…. Cosa te ne pare? Potrebbe essere interessante per tanti, credo!! Se ti va inseriscilo sul tuo blog

Grazie

Un abbraccio Anna

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Piste ciclabili a Palermo

A Palermo esistono chilometri e chilometri di piste ciclabili ….

molto funzionali

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un problema di matematica

Guardo Repubblica e vedo che il Sindaco ha utilizzato un impiegato pubblico per fare pulire la strada della chiesa per la comunione di sua figlia, che un eminente rappresentante dell’ex opposizione si è fattp pavimentare dalla Provincia la strada comunale che porta alla sua villa e che l’ex Assessore al Bilancio, appena appena passato all’opposizione è indagato per mazzette

Il primo pensiero che mi viene è una immensa sfiducia verso questa classe politica, verso chi governa da tempo, verso chi ha fatto l’opposizione e adesso governa, verso chi ha governato e adesso è all’opposizione, sembra un teorema di matematica che alla fine porta ad un’unica soluzione… A=B=C=D

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dedicata al Punteruolo Rosso Piazza Niscemi

In occasione dell’uccisione del 50% delle palme presenti nella villa l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare al Punteruolo Rosso Piazza Niscemi cambiandole il nome in Piazza Punteruolo Rosso. Durante la manifestazione il sindaco ha dichiarato: ” nella nostra città il Punteruolo ha raggiunto risultati mai raggiunti altrove. Siamo ben oltre il 50% delle piante uccise e crediamo che ben presto riuscirà ad ucciderle tutte. Visto l’alto grado di performance l’amministrazione comunale ha deciso di dedicargli questa Piazza. proprio di fronte alla villa di rappresentanza del Comune”

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Perchè forse per vivere al Sud un “Manuale di Sopravvivenza” potrebbe non bastare. Perchè per vivere al sud ci vuole fortuna.

Quando ho letto il libro della mia amica Valentina Gebbia “Palermo: manuale di sopravvivenza” mi sono messo a pensare. Un manuale di sopravvivenza. Certo, leggendolo può aiutare noi “Palermitani puri” a riconoscerci nei tuttologi, in quelli che non danno la precedenza alle biciclette, che alla guida di una macchina ignorano i pedoni sulle strisce, che fanno la raccolta differenziata ma accanto al contenitore della plastica lasciano, sul marciapiede, il sacchetto della “munnizza” perchè il cassonetto è lontano dieci metri, in quelli che lasciano la macchina in doppia o in tripla fila e mentre la lasciano gridiano all’automobilista inviperito perchè il traffico non scorre: “è vero, siamo noi che facciamo schifo”. E magari, leggere tutto quello che facciamo normalmente può aiutarci a riflettere sul fatto che facciamo così perché a Palermo si fa così, ma che poi, in effetti, quello che è scritto sulle pagine del libro, con la giusta ironia e con il vero amore di una “Palermitana pura” nei confronti della sua città, è la più lunga lista di nefandezze istituzionalizzate che si possa immaginare.
Per il turista il libro può essere un manuale utile a capire cosa gli sta accadendo intorno e capire che non sta vivendo un incubo ma che può andare avanti sicuro, perchè, quella che gli sta in torno è la normalità. La normalità per un turista e la normalità per un Palermitano.
Cose strane dal Sud.
Sulla mia moto da enduro avevo fatto preparare un adesivo con la bandiera confederata e una orgogliosa scritta “sudisti d’europa”. Solo che pochi mesi dopo il Governatore ha deciso di lanciare il “Partito del Sud” e io, per non incorrere in equivoci ho dovuto togliere l’adesivo.
Cose strane dal Sud.
Perchè forse per vivere al Sud un “Manuale di Sopravvivenza” potrebbe non bastare.
Perchè per vivere al sud ci vuole fortuna.
Ci vuole fortuna perchè proprio mentre stai nascendo, in sala parto, il medico curante di tua madre e il medico di turno del reparto possono decidere di prendersi a cazzotti e dunque potresti avere due arresti cardiocircolatori e due ischemie celebrali, appena nato (TG di tutte le reti). Oppure perchè un giorno potresti tornare a casa e trovare che nel frattempo un’altra famiglia è entrata a casa tua, ha buttato tutti i tuoi averi giù dalla finestra e ha cambiato la serratura, e quella non è più casa tua, perchè la polizia non può intervenire in quanto gli “occupanti” hanno due figli minori (Giornale di Sicilia 03/09/2010).
E se vai dal dentista ti può succedere che il tuo “dentista” abbia soltanto la licenza media inferiore (Sicilia Informazione 08/09/10), ma questo non è un problema se una frana ha bloccato l’acquedotto ed abiti in provincia di Caltanissetta perchè resterai senz’acqua almeno per una settimana (Sicilia Informazione 08/09/10).
E il giorno che farai un concorso per trovare un posto di lavoro ti troverai a guardarti intorno con sospetto perchè tanta gente potrebbe non avere fatto tutti gli esami del corso di laurea (Sicilia Informazione 08/09/10). Oppure alla fine deciderai di non partecipare neanche al concorso, tanto sai che vinceranno i soliti raccomandati (il sole 24 ore 02/09/2010)
E le istituzioni che fanno?
Mentre alla Provincia gli impiegati sono anche consulenti e dunque percepiscono doppi emolumenti (Giornale di Sicilia del 08/09/10) il Sindaco decide di costituirsi parte civile contro se stesso nella causa dell’impiegato del Comune di Palermo che durante le ore di lavoro faceva lo Skipper sulla barca del Sindaco (Giornale di Sicilia 07/09/10).
Alla Regione invece il partito che ha vinto le elezioni riesce nello stesso a essere partito di governo (Pdl Sicilia) e di opposizione (Pdl lealista), d’altro canto lo fa su volere del popolo, mentre il capo supremo, quello che dice che chi crea gruppi all’interno del partito viene espulso non fa niente… come mai? Boh… Cose strane dal Sud.
Vorrei scappare in Nuova Zelanda, più per le mie figlie che per me, ma non posso, perchè sono un Dirigente della Regione, di quelli che notoriamente rubano lo stipendio e non fanno niente, anche se, per dieci anni e fino a due mesi fa ho diretto un gruppo di lavoro ed un sistema informativo con un dominio, nove sottodomini, ottanta sedi, millequattrocento macchine, due siti web un numero imprecisato di applicazioni e alla fine mi sono arreso al fatto che il mio lavoro in tutto era “fare funzionare internet e la posta elettronica”, e ho deciso di cambiare Dipartimento, e, siccome ci vuole fortuna tutti i Dipartimenti ai quali ho presentato il curriculum mi hanno selezionato, anche se non ho mai conosciuto un onorevole in vita mia.
Ma non preoccupatevi per me, “io speriamo che me la cavo”, fin quando non troverò una via d’uscita vi terrò informati.

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