(Quarantatreesima puntata del viaggio nel cinema ninja: qui trovate il saggio completo in ePub)
I ninja post-tartarughe
Sul finire di questo 1988 si riaffaccia sulla scena Emmett Alston, che dopo l’insuccesso de Il colpo segreto del ninja di tre anni prima vuole ritentare il film di genere: il suo Force of the Ninja non fa però che ripetere il precedente insuccesso.
Ripercorrendo tematiche già più che note (ninja bianco buono contro ninja neri cattivi), il film gioca ancora la carta del karate mascherato da ninjitsu: Kosugi è bravissimo a camuffare il proprio stile per far finta che siano tecniche ninja, mentre il protagonista Douglas Ivan (anche sceneggiatore) non fa che eseguire tecniche basilari del più elementare karate da palestra… semplicemente vestito da ninja.
Force of the Ninja è dilettantesco e ridicolo fino alla comicità involontaria, scopiazzando tutti i ninja movie americani di maggior successo: in questo momento così critico per il genere non è proprio un’operazione felice.
Il flusso di falsi ninja movie asiatici è inarrestabile e sebbene l’Era Ninja stia degenerando Menahem Golan non demorde. «I nostri ninja movie stanno migliorando – afferma nel 1989 in un’intervista a John Andrew Gallagher per il suo Film Directors on Directing. – Le storie sono un po’ più complesse e la recitazione è migliore, perché la Cannon è una famiglia di cineasti che sono liberi di muoversi ed evolversi».
Ci sono molte riserve sulla qualità “migliorata” dei ninja movie, ma appare evidente che i cineasti Cannon si “muovono”. Girato nel settembre del 1988, nel febbraio del 1989 esce Guerriero americano 3 (American Ninja 3: Blood Hunt).
Forse nell’intervista Golan pensava proprio a Sam Firstenberg, suo regista-figlio che sembra allontanarsi dalla casa-madre, visto che nel maggio di quell’anno per la Vandale inizia le riprese di Riverbend (che però ha per protagonista Steve James, attore Cannon fino all’osso).
Per la regia si sceglie quindi di puntare su un “volto nuovo”. Cedric Sundstrom (originariamente Sundström) è di famiglia svedese ma è nato in Sud Africa, dove ha scritto e diretto un certo numero di piccoli film d’azione, e dove comunque rimarrà apprezzato per la sua opera di documentarista e testimonial della cinematografia locale. Dagli anni Settanta è stato assistente alla regia in produzioni occidentali che giravano esterni in quei luoghi, ed è proprio grazie alle sequenze girate nello Zimbabwe per Allan Quatermain che Sundstrom viene a contatto con la Cannon, per la quale dirigerà il terzo episodio di American Ninja: l’unico film mai girato fuori dalla propria terra natia.
Michael Dudikoff, che alla Cannon deve tutto, non è disponibile per la terza storia scritta per il personaggio che l’ha lanciato. Ha appena finito di lavorare a La collina del disonore (Platoon Leader), e la casa cerca di rilanciarlo con una produzione molto ambiziosa: Il fiume della morte (River of Death) tratto dal bestseller omonimo dell’epoca firmato da Alistair Maclean. Entrambe i film Cannon vanno male al botteghino – incassa appena un milione il primo, circa la metà il secondo – quindi con il senno di poi forse era meglio dedicarsi ancora all’american ninja.
Guerriero americano 3 vede nel ruolo protagonista il misterioso texano David Bradley, di cui non si sa praticamente nulla: al di là dei suoi ruoli in film marziali, l’attore non sembra esistere!
Steve James, per la terza volta nel ruolo di Jackson, parla del film come di un disastro, e il fatto che con Bradley si sia instaurata subito la stessa competizione che c’era stata con Dudikoff non aiuta. «Il novanta per cento delle mie battute è stata improvvisata da me durante le riprese – racconta l’attore a Marc Shapiro, in Action Heroes n. 3 (1990), sottolineando che la sceneggiatura era praticamente assente. – La scena in cui combatto contro quattro ninja con la spada sul copione era descritta così: “Jackson affronta un tizio”. Andai dallo stunt coordinator [Ed Anders] e gli dissi: “Naaa, dammi quattro tizi”. Sapevo combattere un po’ con la spada, ma in pratica imparai tutto durante le riprese».
(continua)
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