Proposta: ci vediamo l’otto marzo per brindare insieme con un menù a base di risate e delizie alla Pobbia? Io vi aspetto: le indicazioni, le trovate qui.
Lo scorso dieci giugno -udite-udite ad un anno esatto dall’uscita di Matta Per Manolo, ho ricevuto il cofanetto personalizzato, #daiunbacio. Coca-Cola, mi ha baciato e ha festeggiato con me!
Oggetto di culto, vera e propria icona pop, “baciata” da grandi miti come Marilyn Monroe, Elvis Presley e Ray Charles, la bottiglia dalle inconfondibili forme, compie adesso 100 anni, ricorrenza celebrata in Italia e in tutto il mondo come uno dei momenti più significativi della storia dell’azienda.
Non avendo il physique du role per interpretare Marilyn, e, ahimè non avendo proprio nulla che mi accomuni a lei, eccetto l’acqua ossigenata, il bacio ho voluto darlo a Link, la mia cagnolina di quattordici anni. O almeno, questo è quanto ha voluto il fato: una riproduzione del celeberrimo gioco della bottiglia. Potevo darlo a Mr Buk ma è uscita la voce, “Il tuo cucciolo”.
Coca-Cola Company festeggia i primi 100 meravigliosi anni, lanciando la nuovissima campagna estiva #daiunbacio, simbolo di condivisione e felicità. Dal mese di giugno, sull’etichetta della bottiglia Coca-Cola comparirà infatti, al posto del celebre logo, un invito a dare un bacio alle persone e alle cose che si amano.
Buona estate di baci con Coca-Cola e con la trilogia dei tacchi!
E comunque è la vita che sceglie il percorso da imboccare. E comunque, dalla merda nasce un fiore (disse un saggio cantore.) E comunque i regali confezionati con la carta migliore spesso deludono. E comunque le persone non sono numeri. E, comunque, non ci si abitua mai alle sorprese dell’amore. Né io mi abituerò mai alle vostre lettere e alle vostre foto. Ne ricevo quasi tutti i giorni. Le ho raccolte dentro una bacheca virtuale che trovate su Pinterest. E comunque non smetterò mai di ringraziarvi. Un abbraccio da palazzo Ranieri
La vita è un teorema ma non di quelli in cui l’ipotenusa è una scorciatoia rispetto ai due cateti, semmai un piano inclinato scivoloso in cui, come nel gioco dell’oca è più facile ritrovarti al punto di partenza che tagliare il traguardo.Ci ho pensato a lungo, in questa coda di estate fatta di attese di risposte e di attese di treni, di sale d’aspetto e di cinture di sicurezza allacciate, di tavolinetti chiusi e di sedili reclinati. Ci ho pensato spesso in aereo o sui binari di un treno ad alta velocità, perchè in questi non luoghi il tempo si ferma. Ci ho pensato camminando con un vistoso zaino sui sampietrini di Cola di Rienzo a Roma, dove davanti a una libreria mi sono fermata a vedere tre colonne che esponevano la trilogia. Ci ho pensato in piazza Duomo dove, ancora davanti una Mondadori, la trilogia è stata sorvegliata per un mese nella vetrina principale sotto lo sguardo complice della madonnina d’oro. Ci ho pensato per mesi andando a dormire la sera, ed era l’ultimo pensiero della giornata, quello sgualcito dalla stanchezza delle ore vissute, il più intimo e sospeso e ci ho ripensato aprendo gli occhi di giornate così piene che sembravano uova.
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Sto invecchiando, lo so. E, oltre al soliloquio con uno specchio sempre più impudente sono certe mie reazione che mi fanno capire che è così. Il tempo è un bisturi, una lama sottile che divide il passato dal futuro, un ieri liscio come la pelle di un tamburo da un futuro carico di segni. Bisogna imparare a conviverci con il tempo che passa. Apprezzare quanto si è ricevuto negli inciampi della vita e non smettere di credere che il meglio debba ancora arrivare. Eppure.
Non hanno la suola rossa, non sono del mio numero, il tacco è inesistente, la pianta è troppo larga e la punta fuori moda eppure, quando ho scartato il pacco, mi sono commossa. È un’estate speciale, questa per me. Grazie a chi mi scrive ogni giorno. Grazie a chi fa viaggiare con le foto delle copertine, i condomini di palazzo Ranieri e grazie a quell’accumulatrice patologica di mia mamma per non aver buttato via i miei meravigliosi primi passi. #comeravamo
Metti che una mattina, accendi la radio e, con lo spazzolino in bocca a farti da bilanciere mentre comincia il ballottaggio dell’abito, ancorata sull’emittente che ti accompagna mentre ti vesti veloce per anticipare la transumanza dei pendolari in metropolitana, senti fare il tuo nome. A parlare è Platinette che ha premiato una sua ascoltatrice di radio Deejay con una copia di #LavitaèunaLouboumeravigliosa.
E, la mia giornata, non poteva cominciare meglio!
Se #MattaperManolo è un invito a non restare sole con una divertente caccia agli ex e #TutteChooperterra, un inno all’amicizia in rete e non,#LavitaèunaLouboumeravigliosa è l’episodio dedicato all’amore. Per un compagno sparpagliato, per due cani che nel corso della trama diventano figli, per gli amici, che sono carezze nello sconforto e corazze nelle difficoltà, ma, soprattutto per la vita. Perchè non c’è niente di più immenso e solenne di quel dono capitato per caso ma che, mi fa ripensare, appena apro gli occhi, quanto nonostante gli incidenti del destino e le tempeste dell’anima, la vita sia una cosa meravigliosa.
I lettori se ne stanno accorgendo. Per cui, grazie…
Sono passate quattro settimane dal debutto di #MattaperManolo. Due da quello di #TutteChooperterra e se dovessi elencare le emozioni degli ultimi ventotto giorni, resteremmo qui per mesi. Un metronomo di picchi vertiginosi e di bassi inaspettati. Il tumulto antecedente l’uscita, le lacrime tenendo in mano il primo volume, i sorrisi delle amiche, la cascata di foto ricevute e, oggi con la copertina rossa di #lavitaèunaLouboumeravigliosa il cerchio si chiude su un’avventura straordinaria, tanto che, faccio fatica a non commuovermi per l’ennesima volta.
Valentina Quaglia, guadata da tempo la boa dei quaranta anni, a diecimila metri d’altezza, avvolta in una coperta di cachemire di una compagnia aerea blasonata, giunge ad una consapevolezza: il suo personale orologio biologico doveva avere le batterie scariche, perché non ha suonato al momento opportuno e nel frattempo mentre le coetanee accompagnano alle elementari i loro secondogeniti, prodigandosi in sorrisi con i padri seduti su un SUV, Valentina riscopre la sua solitudine, stemperata dall’aiuto di una compagna di viaggi. Che non è una segretaria tuttofare che la segue in lungo e in largo, bensì un suo alter ego, la seducente EvaLaPomme.
“Tra passaggi esilaranti e amara consapevolezza, Buozzi fa sorridere con una commedia piena di humor e personaggi irresistibili, da Ivanna Tramps, dispensatrice di perle di saggezza, a Ernesto, «l’ascensore sempre in arresto». Grazie a Lettera43.it dove troverete la recensione completa.
Ne parlavo con Lucia, una cosmo amica del gruppo di Cosmopolitan. Per fare un figlio ci va coraggio, per due ci vuole incoscienza e per tre è quasi follia. Per questo servono le amiche. Perché l’incoscienza è piena di alti e bassi. Intrisa di dubbi e di ostacoli. Se non ci fossero bisognerebbe inventarle. E sono le amiche a cui ho dedicato il secondo episodio della trilogia dei tacchi dal titolo #TutteChooperterra.
Non sono ancora abituata ad entrare in libreria per #MattaperManolo che, da oggi, a fare compagnia al primo ci sarà #TutteChooperterra. La storia è quella di un direttore commerciale (a mia volta amica) che lavora per un grande stilista di scarpe. Abita anche le a Palazzo Ranieri, segue i consigli di Ivanna e non si lascia sconfiggere dalla paura di restare sola. Non ha molte amiche, ma costruendo a tavolino il suo alter ego, sogna di averle. D’altronde, sono loro “il sale della vita. O la Nutella sul giro vita.” Come chioserebbe Ivanna, la vicina di casa che ogni ragazza single dovrebbe avere assegnata da piano catastale! 🙂
Buona lettura a tutte, con #TutteChooperterra