SVILUPPO DEL POTENZIALE MENTALE ATTRAVERSO LE TECNICHE MEDITATIVE

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Compagni di viaggio in evoluzione, siamo finalmente giunti al primo fine settimana di agosto. Per noi italiani questo significa ferie in vista, svago e meritato riposo dopo un anno di fatiche. Cosa vuol dire riposo? Solo dolce far niente? Lo sapevate che alcune tipologie di “riposo” possono dare un’accelerazione al processo evolutivo dell’homo sapiens sapiens? Andate avanti a leggere per scoprire come!

Una vita piena è una vita creativa, in cui qualunque cosa si faccia avrà successo, in cui tutto sarà fonte di soddisfazione. Affinché ciò diventi possibile è necessario lasciar espandere il proprio potenziale mentale. Tutti sappiamo che nella nostra attuale condizione evolutiva utilizziamo, in media, tra il 5 e il 10% delle nostre facoltà cerebrali. Siamo tutti d’accordo sul fatto che i limiti delle proprie potenzialità siano di ostacolo al soddisfacimento di una vita piena, è così che nascono stress, insoddisfazione, tensioni e problemi, a livello personale e a livello sociale. La parola chiave è evoluzione. Se osserviamo il mondo naturale vediamo come l’alternarsi di giorno e notte, ovvero di attività e riposo, porta all’equilibrio e al progresso. Un esempio sono le stagioni: in autunno-inverno si ripristinano le condizioni originarie che portano alla rinascita della flora e della fauna in primavera-estate.

Ora torniamo alla specie uomo. L’essere umano si avvale di tre stati di coscienza: veglia, sonno e sogno. Nel corso della vita tutti abbiamo sperimentato come un sonno profondo, definito spesso rigeneratore, porti più chiarezza mentale al risveglio, migliorando tutte le attività che saranno fatte nel corso della giornata. Sperimentando le tecniche meditative il soggetto entra in un quarto stato di coscienza, in cui la mente è in quiete e vigile allo stesso tempo. Rilevazioni da elettroencefalogramma hanno dimostrato come il cervello, in stato meditativo, funzioni in modo integrato. Questo significa che ogni azione richiederà il minimo sforzo e raggiungerà la massima efficacia.

Perché essere difficili quando con un minimo sforzo potete diventare impossibili?” È nientemeno che l’attore, regista e sceneggiatore Buster Keaton a ricordarcelo!

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