VIVERE LA SCIENZA: METAMORFOSI IN MEDICINA

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Compagni di viaggio sempre informati … Eccoci tornati nei viaggi alla riscoperta di noi. Le prossime settimane parleremo di noi a livello scientifico, un argomento troppo spesso ritenuto difficile, noioso, “per pochi”. Se invece provassimo a credere che nulla è impossibile da capire, che anche un lato di noi stessi, per alcuni sconosciuto, tutti i giorni fa i conti col mondo della scienza? Bene, le prossime settimane, a partire da oggi, scoprirete tanti lati di voi che avevate dimenticato. E vi sorprenderete!

Grazie a una conferenza organizzata dall’Associazione Erredieffe è stato possibile partecipare a un convegno sulla medicina rigenerativa e sulle nuove prospettive delle cellule staminali. Ad aprire il convegno è stato il chirurgo plastico Paolo G. Morselli, attivo anche in un’associazione umanitaria che si occupa di chirurgia plastica per le popolazioni del Terzo Mondo vittime delle guerre.

Morselli introduce il concetto di metamorfosi, il cambiare forma. In medicina è un concetto realizzabile attraverso la chirurgia plastica: a livello chimico, biochimico, morfologico. Di frequente la chirurgia plastica è associata al concetto del bello, che altro non è se non un’alchimia emotiva, che dà luogo a una sensazione di piacere, anch’esso su tre livelli: piacere della comunità, piacere culturale, piacere personale.

Etimologicamente, estetica significa sentire, percepire. Un’immagine del sé negativa è responsabile di disarmonia. In molti casi un’anomalia morfologica può portare a disturbi psichici ed emotivi. Si tratta di una ricerca “simbolica” della patologia: il cercare “perché ci si ammala”.

Ora analizziamo i vari aspetti su cui morfologia e metamorfosi possono incontrarsi in vista di maggior benessere globale della persona.

Specchio della persona, il volto si evolve nel corso della vita, quasi a dar ragione al postulato secondo il quale esiste un rapporto tra la forma esteriore e quella interiore. La morfologia influenza la mente.

L’apparato respiratorio rappresenta il contatto con gli altri. Respirare è la prima azione che compiamo appena nati, perciò simbolicamente è l’affettività che si pone al centro del volto, al centro dell’attenzione.

La bocca rimanda alla conoscenza del mondo, la cui prima esperienza è rimandabile alla fase dell’allattamento. La bocca rappresenta la conoscenza della vita e della morte. Una bocca carnosa fa pensare all’appetito di vivere, il voler fuggire dalla morte. A livello comunicativo, la bocca rimanda a due tipi di energia: sensuale e sessuale.

Poco sotto la bocca, la mandibola è responsabile dell’atto del mordere. A livello simbolico, trova il suo ruolo nell’aggressione per difesa.

Il voler cercare un cambiamento può essere interpretato come un segnale di ricerca dell’armonia.

Morselli afferma: “Un uomo, se non studia, non può conoscere la Via”.

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